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Celebrazioni del Venerdì Santo e processioni, la Prefettura: "Percorsi variati per evitare luoghi stretti, no crocifissione in cattedrale"

Durante il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica è stato deciso anche che tutti i fedeli che parteciperanno ai riti avranno l’obbligo di indossare la mascherina, i membri delle confraternite e i portatori dei simulacri effettueranno un tampone molecolare ed uno rapido"

Già all'inizio dello scorso marzo c'era stata un'apertura da parte dei vescovi: "Sì alle processioni religiose se termina lo stato di emergenza". Stato d'emergenza che è, appunto, terminato e all'inizio del mese s'è rimessa in moto la macchina organizzativa delle feste patronali. A stilare una lunga lista di impegni da rispettare era stato l'arcivescovo Alessandro Damiano che ha scritto a tutte le parrocchie invitandole ad attenersi alle raccomandazioni della Cei, la Conferenza episcopale siciliana.

Dopo due anni tornano le celebrazioni per la Settimana Santa: ecco le linee guida 

Stamani, in Prefettura, si è tenuto il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con la partecipazione dei sindaci di Agrigento e di Ribera, del commissario straordinario del Libero consorzio dei comuni, del direttore del dipartimento di Prevenzione dell'Asp, dei rappresentanti della Curia arcivescovile e delle confraternite religiose di Agrigento. Di fatto, stando a quanto è emerso, ci sono molte apprensioni in merito alle processioni religiose e al rischio contagio da Covid. Sono state esaminate - secondo quanto è stato reso noto dalla Prefettura - le linee guida redatte dalla Arcidiocesi di Agrigento in merito alle processioni del Venerdì Santo. Linee guida improntate a principi di “responsabilità, attenzione e prudenza”, ulteriormente puntualizzate anche in considerazione delle norme tuttora vigenti che impongono l’obbligo dell’uso delle mascherine anche all’aperto nei casi di assembramento.

Ecco cosa è stato deciso per Agrigento

E’ stato stabilito che, nel capoluogo, le processioni del Venerdì Santo si svolgeranno secondo modalità diverse rispetto a quanto avveniva in precedenza:

I percorsi tradizionali delle processioni saranno variati al fine di evitare luoghi stretti e poco arieggiati. 

Non saranno effettuate le  soste durante la processione nei punti tradizionali dove venivano eseguiti i canti.

Le soste per i canti avverranno SOLO nei luoghi ampi ed arieggiati.

NON sarà effettuata la crocifissione e la discesa del Cristo all’interno della Cattedrale.

Per motivi di tutela della salute pubblica e per non limitare l’ingresso dei fedeli ammissibili all’interno della cattedrale, la Crocifissione e la discesa del Cristo si svolgeranno sul sagrato della Cattedrale e sarà garantita la diffusione sonora della preghiera comunitaria.

Tutti i fedeli che parteciperanno alle processioni o che sosteranno lungo il tragitto avranno l’obbligo di indossare la mascherina.

I membri delle confraternite e i portatori dei simulacri effettueranno un tampone molecolare ed uno rapido (nei rispettivi tempi previsti dalle prescrizioni sanitarie) – indosseranno mascherine Ffp2 – igienizzeranno le mani e saranno igienizzate le aste dei fercoli. SOLO queste persone – identificate a mezzo pass – potranno accostarsi ai simulacri.

Stesse direttive per i Comuni della provincia 

Il prefetto, Maria Rita Cocciufa, inviterà tutti i sindaci dei Comuni della provincia ad adeguarsi alle delineate misure di cautela a tutela della salute pubblica e privata. Massima disponibilità è stata assicurata dal commissario straordinario del Libero consorzio dei Comuni a mettere a disposizione i volontari dei gruppi di Protezione civile a supporto della polizia municipale e dei volontari delle Confraternite nella gestione dell’organizzazione, senza tuttavia sguarnire gli altri Comuni dei propri gruppi di volontari.

Vigilanza nei luoghi "sensibili"

Sono state affrontate anche le esigenze di vigilanza, prevenzione e controllo dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è stata disposta la massima intensificazione dei servizi di vigilanza nei luoghi “sensibili” e lungo le vie di comunicazione. Il questore, Rosa Maria Iraci, emanerà un'ordinanza per i servizi di controllo e vigilanza. 

L'appello del prefetto 

"Auspico che i cambiamenti rispetto allo svolgimento tradizionale dei riti, motivati da serie ed attuali preoccupazioni riguardo al persistere della diffusione del virus e dell’innegabile  aumento dei contagi in atto sul territorio, siano recepite con favore e condivisione da parte della cittadinanza data la necessità che non si abbassi la guardia e che vengano rispettate tutte le prescrizioni - ha detto il prefetto Maria Rita Cocciufa - . Solo così si potrà arrivare ad una desiderata ripresa della serena vita di comunità, particolarmente sentita in questo periodo di ritualità religiosa, senza compromettere la tutela della salute  pubblica e privata".

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