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Le vittime innocenti del Covid come il milite ignoto, il prefetto: "La storia si ripete e dà l'idea di quanto l'umanità sia fragile"

La "Giornata dell'unità nazionale e delle forze armate" ha celebrato, quest'anno, anche il centenario della tumulazione del soldato simbolo di tutti i caduti della prima guerra mondiale

"La storia si ripete. Con sfaccettature e caratteristiche diverse, ma si ripete. Quello che abbiamo vissuto, con tutte le vittime innocenti del Covid, danno l'idea di quanto l'umanità sia fragile. Quest'anno dobbiamo riflettere ancora di più su quello che ci siamo messi alle spalle, ma che purtroppo ha ancora degli strascichi su cui dobbiamo stare ancora molto, molto attenti". Lo ha detto il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa durante le celebrazioni della Giornata di Unità nazionale e delle forze armate svoltasi, come da tradizione, a villa Bonfiglio. Una festa che, quest'anno, coincide con il centenario della tumulazione a Roma del milite ignoto al quale, 33 comuni agrigentini hanno conferito la cittadinanza onoraria. Il parallelismo fra le vittime innocenti rappresentate dal "milite ignoto" e quelle del Covid-19 è stato, di fatto, inevitabile. 

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Durante la cerimonia che ha visto schierato il picchetto interforze, alla presenza delle autorità civili e militari, si è reso omaggio ai caduti delle guerre e si sono anche conferite le onorificenze dell’ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.

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