rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Cattolica Eraclea

Marmista massacrato, il medico legale rivela: "Assassino ha lasciato la firma"

Secondo il consulente della Procura "le tracce pilifere sulla mano della vittima consentono di risalire al dna"

"Sulle mani del cadavere di Giuseppe Miceli c'erano degli elementi piliferi che, se analizzati, avrebbero potuto fornire il dna dell'assassino o, comunque, della persona che li aveva lasciati": il medico legale Livio Milone conferma la possibile "firma" dell'omicida del marmista Giuseppe Miceli, 67 anni, massacrato nel suo laboratorio nella notte fra il 7 e l'8 dicembre del 2015.

Nel processo, giunto agli sgoccioli davanti alla Corte di assise presieduta da Wilma Angela Mazzara, l'unico imputato è l'operaio cinquantacinquenne Gaetano Sciortino. I suoi difensori, gli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello, insistono su un aspetto. Secondo i legali ci sarebbe un vuoto investigativo. Alcuni elementi, secondo quanto hanno fatto emergere ponendo le domande dopo il pubblico ministero Gloria Andreoli, avrebbero potuto essere sviluppati e portare a conclusioni diverse.

"Se le tracce pilifere trovate nelle mani della vittima - ha aggiunto il medico legale - fossero stati comparate con l'imputato, si poteva arrivare a un certo collegamento? Di sicuro, se fossero stati presenti i bulbi si sarebbe ottenuto il dna in maniera evidente". L'accertamento di natura biologica, comunque, è stato fatto dai consulenti della difesa e, sembrerebbe, non collegherebbe il dna con quello dell'imputato.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Marmista massacrato, il medico legale rivela: "Assassino ha lasciato la firma"

AgrigentoNotizie è in caricamento