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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cattolica Eraclea

Marmista ucciso nel suo laboratorio, conclusa la ricerca delle impronte

Carabinieri, consulenti e difensori sono stati nel posto dove è stato trovato il cadavere di Giuseppe Miceli, 67 anni, a caccia di impronte

Sul posto carabinieri, consulenti, difensori e familiari della vittima. La strada cinturata con del nastro bianco e rosso e gli addetti agli esami con le immancabili tute bianche e valigette. La scena si ripete, probabilmente per l'ultima volta, in via Crispi, a Cattolica Eraclea, dove c'era il laboratorio del marmista Giuseppe Miceli massacrato e ucciso - sostiene l'accusa - dall'operaio Gaetano Sciortino, 53 anni, per motivi mai chiariti.

Il luogo del delitto Miceli passato di nuovo al setaccio

Il luogo dell'omicidio, a partire dalle 11 e per diverse ore, è stato passato al setaccio, su richiesta dei difensori di Sciortino, gli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello, secondo cui non ci sarebbe alcuna impronta o traccia biologica del presunto assassino nel laboratorio dove il killer ha massacrato Miceli con delle lastre di marmo e alcuni arnesi da lavoro, fra cui un booster. 

Omicidio Miceli, esami antropometrici per smontare la prova della scarpa

I consulenti di difesa e Procura, dopo essere entrati, hanno iniziato gli accertamenti scientifici che saranno resi noti nelle prossime settimane. Per Sciortino il 22 marzo si aprirà l'udienza preliminare in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio del pm Gloria Andreoli. 

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