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La denuncia / Casteltermini

Devastato dal fuoco il vigneto antimafia, non c'è nessun dubbio: il rogo è doloso

Le fiamme, stando a quanto è emerso, non sono state appiccate direttamente alle 150 piante coltivate dalla cooperativa Rosario Livatino. Non dovrebbe, quindi, trattarsi di un atto intimidatorio. L'incendio, divampato da erbacce distanti, è riuscito ad arrivare fino alla coltivazione

Devastato dal fuoco – doloso – il vigneto creato su terreno confiscato alla mafia, in contrada Fontana Fredda, e assegnato dal Comune di Casteltermini alla cooperativa Rosario Livatino di Naro. Ad essere incenerite sono state 150 piante di vite, quelle che consentivano fra settembre e ottobre la cosiddetta vendemmia antimafia. A formalizzare una denuncia ai carabinieri è stato il presidente della coop. Il danno, decisamente importante, non è risultato essere coperto da nessuna polizza assicurativa.

Il fuoco, stando a quanto è emerso, non è stato appiccato direttamente al vigneto coltivato e gestito dalla cooperativa Rosario Livatino. Non dovrebbe, quindi, trattarsi di un atto intimidatorio. Le fiamme sarebbero state invece appiccate ad erbacce distanti e la “lingua” di fuoco è riuscita ad arrivare fino al vigneto antimafia e a distruggerlo. La cooperativa Rosario Livatino, nei mesi scorsi, aveva subito – a Naro – più danneggiamenti a campi coltivati a grano e a lenticchie. Allora, però, gli incendi risultarono essere appiccati ad arte e furono appunto delle intimidazioni. 

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