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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Caso Suv, il Comune fa ricorso al Ministero: "Fondi usati in modo legittimo"

La giunta Micciché ha firmato un provvedimento per l'individuazione di un professionista esterno che dovrà difendere l'ente

Caso Suv, dopo l'avvio del procedimento di revoca del finanziamento da parte del Ministero della Famiglia, il Comune ha deciso di intraprendere le vie legali per difendere il proprio operato.

La Giunta comunale, con propria deliberazione, ha infatti dato mandato agli uffici di individuare un legale esterno che possa rappresentare l'ente in un ricorso (verosimilmente dinnanzi alla giustizia amministrativa) per contestare appunto le attività di recupero delle somme messe in atto dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia.

In particolare, secondo l'Amministrazione - che a sua volta prende semplicemente atto di una nota dell'ex dirigente ai Servizi sociali (poi trasferito al Patrimonio) Gaetano Di Giovanni (che ha curato tutta la vicenda Suv) nella quale si sostiene "che la richiesta di restituzione delle somme sarebbe illegittima e si porrebbe in palese contrasto con le precedenti indicazioni fornite dalla stessa Presidenza del Consiglio".

Il riferimento è chiaramente al famoso parere fornito dal Dipartimento, che riscontrando una richiesta specifica del Comune spiegava che - per quanto riguarda proprio l'acquisto dei Suv con fondi destinati ad attività per le famiglie -"l'intervento così come rappresentato sembrerebbe essere compatibile con quanto previsto dalla normativa vigente. Tuttavia, occorre precisare che è necessario che i mezzi acquistati vengano effettivamente utilizzati a potenziamento delle attività previste". 

Un passaggio questo che il Comune ha appunto visto come un "via libera", salvo poi dover leggere che il Ministero ha derubricato a semplice "offerta a mero titolo collaborativo", priva di "valore" e che non potrà "essere considerata quale autorizzazione concessa da parte dello scrivente in merito all'acquisto dei mezzi". Quindi una risposta sostanzialmente ufficiosa, ma non utilizzabile come difesa formale.

A scagliarsi contro la delibera è stato il responsabile regionale Enti locali di Codacons Giuseppe Di Rosa, che ha chiesto al Comune di revocare la delibera sostenendo che la stessa arrecherebbe "ulteriori danni all'erario".

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