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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caso "Sea Watch3", il Gip: "Ha agito in adempimento di un dovere"

Il giudice: "L'attracco da parte della Sea Watch alla banchina del porto di Lampedusa appare conforme al testo unico sull'immigrazione nella parte in cui fa obbligo al capitano di prestare soccorso e prima assistenza allo straniero rintracciato in occasione dell'attraversamento irregolare della frontiera"

"L'attracco da parte della Sea Watch alla banchina del porto di Lampedusa, che, si ribadisce, era già da due giorni in acque territoriali, appare conforme al testo unico sull'immigrazione nella parte in cui fa obbligo al capitano e alle autorità nazionali indistintamente si prestare soccorso e prima assistenza allo straniero rintracciato in occasione dell'attraversamento irregolare della frontiera". Lo scrive il gip Alessandra Vella nell'ordinanza con cui rigetta la richiesta di convalida dell'arresto del comandante della nave battente bandiera olandese, Carola Rackete. Il giudice per le indagini preliminari di Agrigento ritiene, di fatto, inapplicabile il decreto Sicurezza bis.

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"Ritiene questo giudice che nessuna idoneità a comprimere gli obblighi gravanti sul capitano della Sea Watch3, oltre che delle autorità nazionali, potevano rivestire le direttive ministeriali in materia di "porti chiusi" o il provvedimento del ministro degli Interni di concerto con il ministero della Difesa e delle Infrastrutture che faceva divieto di ingresso, transito e sosta alla nave, nel mare nazionale, trattandosi peraltro solo di divieto sanzionato da sanzione amministrativa".

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"La decisione assunta dal comandante di Sea Watch risulta conforme alle raccomandazioni del commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa e a recenti pronunciamenti giurisprudenziali" - scrive, ancora, il gip Alessandra Vella - . "I porti di Malta venivano esclusi perchè più distanti e quelli tunisini perchè, secondo la sua stessa valutazione: 'In Tunisia non ci sono porti sicuri'". Le valutazioni della trentunenne tedesca sono condivise dal giudice "secondo cui Malta non ha accettato le previsioni che derivano dalle modifiche alla convenzione Sar del 2004". I porti tunisini, inoltre, secondo quanto deciso da Carola, non sono stati ritenuti "conformi alla convenzione di Amburgo". Il giudice sottolinea che la scelta è stata presa "avvalendosi della consulenza dei suoi legali".

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"L'attività del capitano della nave Sea Watch, di salvataggio in mare di soggetti naufraghi, deve considerarsi adempimento degli obblighi derivanti dal complesso quadro normativo. Il reato di resistenza a pubblico ufficiale deve ritenersi scriminato per avere agito l'indagata in adempimento di un dovere" - argomenta il gip Alessandra Vella nell'escludere il reato di resistenza a pubblico ufficiale contestato alla comandante tedesca - .

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"Il dovere di soccorso dei naufraghi non si esaurisce con la mera presa a bordo dei naufraghi ma nella loro conduzione al porto sicuro più vicino" - sottolinea il giudice per le indagini preliminari che boccia l'ipotesi di reato di "resistenza o violenza a nave da guerra" con questo ragionamento: "Le unità navali della Guardia di Finanza sono considerate navi da guerra solo quando operano al di fuori delle acque territoriali ovvero in porti esteri ove non via sia una autorità consolare".

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