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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Deni torna a telefonare: «Castaldo, sono al mare ma giovedì sarò davanti il gip»

Giuseppe Deni, ex presidente dell'Akragas, destinatario dell'ordinanza di custodia nell'ambito dell'operazione "Cash flow", per la magistratura è tutt'ora irreperibile. Ieri, però, la telefonata al giornalista Franco Castaldo. Oggi una nuova telefonata

Dopo la telefonata di ieri, Giuseppe Deni (ancora irreperibile, nonostante sia destinatario di una misura cautelare) torna ad alzare la cornetta. Il numero composto è sempre quello del giornalista Franco Castaldo, direttore del settimanale "Grandangolo". Sono le 13.37 del 6 luglio, il numero di telefono dal quale chiama l'ex presidente dell'Akragas è – ovviamente - nascosto.

 
"Sono rammaricato, ma anche addolorato. Come si fa ad arrestare la signora Roberta Lala che non lavora più per me dal 2003?" avrebbe detto Deni al telefono.
 
"E come si fa ad arrestare Giuseppa Sirone, la mia donna delle pulizie? O Alessandro De Caro, persona mite e per bene? E’ incredibile e la mia amarezza supera la rabbia. Non ho preoccupazioni per me. Giovedì – continua - andrò dal gip Lirio Conti e chiarirò la mia posizione. Andrò giovedì, perché, come mi ha comunicato il mio legale, il magistrato prima ha altri impegni professionali. Però sono davvero rammaricato e addolorato per Roberta Lala finita in questa inchiesta solo perché ho fatto mandare, nel 2009, due fax ad una compagnia telefonica per far riattivare la linea che era stata bloccata. La signora Lala non lavora con me da quasi dieci anni e si occupa di immobiliare. E la signora Sirone? Sbarcava il lunario facendo le pulizie nel mio ufficio. E per arrotondare, guadagnando qualche euro in più, l’ho mandata a depositare dei fascicoli a Gela. Faceva il commesso viaggiatore. Non sapeva nulla di cosa consegnava. Lo stesso dicasi per De Caro. Sono stupefatto e addolorato oltre che innocente".
 
Franco Castaldo questa volta prende la parola e pone una domanda: "Dove sei adesso?"
Deni cerca di sviare, poi risponde: "Davanti ad un bel mare. Ma mercoledì sarò immancabilmente in Sicilia. Devo chiarire tutto. Io non ho fatto truffe e mai ne farò. Il falso ideologico che mi contestano non esiste".
 
Intanto Roberta Lala e Alessandro De Caro sono stati interrogati alla presenza dei loro legali di fiducia, Salvatore Pennica e Giovanni Castronovo. Entrambi hanno negato ogni addebito e, soprattutto, negato di appartenere a qualsivoglia organizzazione dedita alle truffe. Lala, in particolare, ha anche rivelato che i rapporti personali con Deni sono mutati già da parecchi mesi e che al massimo avrà potuto inviare per conto suo qualche fax dal proprio ufficio. De Caro, invece, allenatore di calcio con l’ambizione di fare carriera, ha precisato che è estraneo ad ogni tipo di reato. Seguiva Deni perché avrebbe potuto aiutarlo nel mondo del calcio ma nulla a che vedere con truffe ed altro.

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