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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Controlli

In moto con caschi "a scodella" non omologati: multati in 70, anche un medico con un casco di equitazione

A tutti, i carabinieri hanno elevato una sanzione da 81 euro e hanno posto in stato di fermo amministrativo, per due mesi, i mezzi

Che in tanti, forse tantissimi, indossassero un casco “a scodella” non omologato era forse risaputo. Anche dalle forze dell’ordine. Nessuno mai avrebbe però potuto immaginare che qualcuno – un medico, per la precisione – si mettesse in sella alla sua motocicletta indossando non un casco “a scodella” non omologato, ma addirittura un casco di equitazione. A non credere ai propri occhi sono stati i carabinieri del nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Agrigento. E anche al medico – così come ai tantissimi pizzicati e sanzionati durante tutto il mese di luglio – i militari dell’Arma hanno fatto la multa da 81 euro e hanno posto in fermo amministrativo, per due mesi, la moto.

Durante tutto il mese di luglio, i carabinieri del Nor della compagnia di Agrigento – cercando di prevenire possibili tragedie della strada – hanno focalizzato l’attenzione sui ciclomotori e motociclette e, naturalmente, anche sui caschi indossati dai proprietari. Non dieci e neanche venti i sanzionati. Sono stati ben 70 gli agrigentini che sono stati trovati – per le vie del centro e dei vari rioni, San Leone soprattutto – con in testa un casco “a scodella” non omologato. Un dettaglio non di poco conto. Di fatto, hanno tutti rischiato grosso perché, in caso di incidente stradale, non si può sapere a quali conseguenze sarebbero andati incontro. Tutti i caschi privi di omologazione sono stati naturalmente sequestrati. Ai 70 agrigentini sono state elevate le relative sanzioni da 81 euro ed è scattato pure, per tutti appunto, il fermo amministrativo di due mesi di ciclomotore o motocicletta.

Fra i fatti più curiosi, inevitabilmente, quello del medico che s’era messo, appunto, in sella alla sua moto con un casco di equitazione. Sperava forse di passare inosservato, riteneva verosimilmente che le forze dell’ordine non se ne accorgessero. Si sbagliava però, e di grosso, per come hanno dimostrato i fatti. I carabinieri hanno “pizzicato” anche lui.

Controlli del genere, naturalmente, proseguiranno per tutta l’estate perché i caschi, di qualunque tipo siano, devono essere omologati per poter essere indossati con la sicurezza che proteggeranno in caso di impatto.

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