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Martedì, 19 Marzo 2024
Polizia / Centro città

Tornano da Asti e trovano la casa occupata: c'è anche l'immigrato positivo al Covid che era scappato dall'ospedale

I poliziotti della sezione Volanti hanno denunciato, alla Procura, i due ventenni che si erano sistemati all'interno dell'abitazione del centro storico

Tornano da Asti per occuparsi della successione testamentaria della casa dei genitori e trovano la residenza, nel centro storico di Agrigento, occupata abusivamente. Ad essersi intrufolati, non è risultato chiaro da quanto tempo, due tunisini ventenni. Due giovani immigrati che sono stati denunciati, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica, per occupazione abusiva. Uno dei due tunisini è risultato essere l’immigrato che lo scorso 12 marzo scappò dal reparto di Medicina Covid dell’ospedale “San Giovanni di Dio” calandosi dalla finestra con delle lenzuola annodate. Il giovane, nel frattempo, si è negativizzato.

A fare l’amara scoperta della residenza dei genitori occupata abusivamente sono stati tre fratelli agrigentini, tutti residenti ad Asti. I tre erano tornati in città per firmare degli atti di successione, ma hanno trovato la loro “vecchia” casa abitata. Nessuno naturalmente se lo aspettava, né avevano avuto avvisaglie in merito. E’ stato composto il numero unico d’emergenza, il 112, e nel “cuore” di Agrigento si sono precipitate le pattuglie della sezione Volanti della Questura. Gli agenti hanno subito accertato che la residenza era stata occupata, abusivamente, appunto, da due ventenni tunisini. Entrambi sono stati identificati e deferiti. E proprio nel momento dell’identificazione, ai poliziotti delle Volanti non è sfuggito che uno dei due occupanti abusivi era quel giovane che era riuscito a scappare dall’ospedale di contrada Consolida dove era stato ricoverato perché stava male a causa del Covid-19. Subito, inevitabilmente, è scattato il controllo sanitario ed è stato accertato che il giovane si è, nel frattempo, negativizzato. Lo scorso 12 marzo, annodando più lenzuola e creando una sorta di grossa fune, si è calato dal terzo piano dell’ospedale “San Giovanni di Dio”. A rastrellare l’intera contrada Consolida, allargando a macchia d’olio le ricerche, furono allora le pattuglie di polizia e carabinieri. Ma l’immigrato – che era sbarcato qualche giorno prima a Lampedusa dove era risultato contagiato dal virus - non venne ritrovato. 

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