La casa circondariale ricorda il sovrintendente Pasquale Di Lorenzo 29 anni dopo l’assassinio
Il poliziotto penitenziario fu vittima della vendetta della criminalità organizzata contro lo Stato dopo l'introduzione dle carcere duro per i mafiosi
In servizio alla Casa circondariale di Agrigento, il sovrintendente Pasquale Di Lorenzo, comandante di reparto reggente, veniva considerato “persona dotata di forte carattere, non incline a compromessi” e consapevole del ruolo delicato che svolgeva in un istituto penitenziario con una forte presenza di detenuti per reati di mafia. L’agguato avvenne la sera del 13 ottobre 1992, Pasquale Di Lorenzo si trovava in contrada Durruelli a Porto Empedocle, in una proprietà dove si dedicava all’addestramento di cani. Verso le 23,00 Di Lorenzo uscì dall’abitato, chiuse il cancello e si avviò verso la macchina; due colpi di fucile a canne lunghe furono esplosi da un killer appostato nei pressi del canile. Pasquale Di Lorenzo cadde a terra e un secondo killer lo finì con altri quattro colpi di pistola. L’indomani mattina avvenne la scoperta del corpo senza vita. L’omicidio di Di Lorenzo maturò nell’ambito di una strategia terroristica portata avanti dalla mafia nei confronti della polizia penitenziaria, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 41 bis. Di Lorenzo fu vittima della vendetta mafiosa, che in risposta dell’entrata in vigore del carcere duro, prevedeva l’uccisione di un poliziotto penitenziario per ogni carcere della Sicilia. Medaglia d’oro al valor civile, dal 2018 il carcere di contrada Petrusa è intitolato al sovrintendente Pasquale Di Lorenzo.