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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Truffe con le carte di credito false, i negozi dell'Agrigentino caduti nella "rete"

Hanno avuto per vittime una infinità di esercenti, negozianti, centri commerciali e ristoranti. Il giro illecito di denaro era enorme

Il giro illecito di denaro era enorme. Le presunte truffe scoperte dagli agenti della polizia di Agrigento (coordinati dalla Procura della Repubblica di Agrigento), che hanno portato all'arresto di Elio Magrì e all'obbligo di dimora per l'avvocato Fabio Caruselli di Agrigento, Tommaso Savasta di Catania e Valerio Guerra Ariel de Jesus della Repubblica Dominicana, hanno fatto registrare centinaia di episodi illeciti, sia ad Agrigento che a Catania, Caltanissetta e Trapani. 

Le truffe, come rivelato dal settimanale Grandangolo, hanno avuto per vittime una infinità di esercenti, negozianti, centri commerciali e ristoranti, tra cui Piper e "Il molo" di San Leone e "Re noir" di Catania; negozi di abbigliamento "Giorgia & Johns”, “Prima donna collezioni”, “Riga moda in Barba” di Favara, Histoire d’or srl, “Tata Italia”; “l’Occhiale” di Catania e altre città; Expert Papino, Punto Wind, supermercati come Paghi poco, Sidis, Erre di Agrigento, e inoltre, “Natì Calzature”, “Bruno Euronics”, “Decathlon Italia”, “Eb games” e “Superstore Sidis”; gioiellerie di Agrigento e di Licata, innumerevoli distributori di benzina (tra cui Nuara), “Euronics”, Marigè” il negozio “Obj”, il bar “Agorà”, la ditta “Brucceri edilizia” di Agrigento, “Mediaworld”; grandi centri commerciali come quelli di “San Giorgio” di Licata, “Auchan” “Porte di Catania”, S.G. all’Arena, “Il Casale “ San Cataldo (Cl), “Etnapolis” di Catania, le Vigne di Castrofilippo, Centro Commerciale di Castelvetrano.

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