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Giovedì, 25 Aprile 2024

"No allo sfruttamento del lavoro", Scavone presenta il progetto contro il caporalato

L'iniziativa mira a favorire il superamento delle condizioni di illegalità, attraverso azioni di prevenzione, vigilanza, controllo ed emersione

L'assessore regionale con delega alle Politice sociali, Antonio Scavone, in Prefettura ad Agrigento per illustrare i dettagli del Programma Su.Pr.Eme. (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate).

Alla presenza di alcuni degli amministratori comunali che sono coinvolti nel progetto e del prefetto Maria Rita Cocciufa, l'esponente del governo Musumeci ha spiegato le finalità dell'iniziativa volta al contrasto del fenomeno del caporalato nei centri agricoli dove è più alto il rischio dello sfruttamento dei lavoratori nei campi.

Con i fondi dell'Europa, i promotori del progetto vogliono favorire il superamento delle condizioni di illegalità, attraverso azioni di prevenzione, vigilanza, controllo ed emersione delle situazioni di grave sfruttamento lavorativo, ma anche attraverso la sperimentazione di progetti pilota di agricoltura sociale.

Interventi sono previsti anche in ambito sanitario con servizi dedicati ai lavoratori migranti. Il progetto prevede anche un ampliamento del sistema informativo con l'accesso ai servizi territoriali per offrire soluzioni di trasporto e di mobilità per migliorare l’autonomia dei lavoratori e contrastare il ruolo dei “caporali”.

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Il progetto, che sarà operativo a breve nella provincia di Agrigento, ha come destinatari le persone immigrate regolari presenti presso insediamenti informali del territorio della provincia di Agrigento.

Saranno attivati:

  • un servizio di unità mobile di assistenza e presidio di salute, di alfabetizzazione sanitaria e socio-sanitaria e di prevenzione;
  • un servizio di trasporto gratuito che prevede l’utilizzo di 6 van da 9 posti (incluso il conducente) per il trasporto di lavoratori stagionali dalle abitazioni e/o insediamenti informali ai luoghi di lavoro e ritorno.

I territori interessati sono quelli dei Comuni di Caltabellotta, Campobello di Licata, Canicattì, Naro e Ribera e le azioni riguarderanno la prevenzione sanitaria e socio-sanitaria a tutela dei lavoratori stranieri e di tutta la popolazione autoctona e la mobilità connessa al lavoro al fine di spezzare le logiche di reclutamento del caporalato.

Nel corso dell’incontro ha trovato ampia condivisione la proposta lanciata dall’assessorato regionale di istituire la cosiddetta R.E.L.A.Q. (Rete del Lavoro Agricolo di Qualità) che si prefigge la finalità innalzare il livello qualitativo delle aziende agricole, attraverso la possibilità di iscrizione alla suddetta rete alle imprese virtuose che si distinguono per il rispetto della normativa in materia di lavoro, sicurezza sociale e fiscale ed attraverso la concessione del “bollino di qualità” alle aziende agricole che, avendone i requisiti, aderiscono alla rete.

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