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Sabato, 20 Aprile 2024
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Capitale italiana della cultura 2025, ecco il "super" tecnico che ha curato il dossier: "Benefici anche per i piccoli problemi quotidiani"

Roberto Albergoni ha già decretato il successo del progetto di Palermo 2018: "Dalla prossima settimana torniamo al lavoro sul progetto"

Nel suo curriculum ha il lavoro svolto per due distinte candidature a Capitale della Cultura, entrambe concluse con una vittoria: Palermo e Agrigento. Roberto Albergoni, presidente dell'associazione "Meno" ha ricevuto nei mesi scorsi dall'amministrazione comunale l'incarico di tentare l'impresa per la città dei Templi e, alla fine, è riuscito a portare a termine l'incarico,mentre la città in larga parte in queste settimane ha riempito soprattutto le "piazze" social di frasi che ironizzavano sulla candidatura e la ponevano in contrasto con le tante, piccole o grandi, problematiche della città.

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Critiche che non hanno mai influito sul lavoro della squadra che ha operato per raggiungere il risultato del quale oggi tanti, soprattutto dentro alcuni schieramenti politici, sembrano voler incassare i meriti.

Dottor Albergoni, qualcuno stamattina scherzava e la definiva "mister Capitale della Cultura", dato che ha seguito ben 2 progetti (Palermo e Agrigento) e registrato due vittorie.

"Ho certamente avuto la fortuna di poter curare la progettazione di città che meritavano questo riconoscimento".

Quindi merito del caso?

"No no, assolutamente. C'era sicuramente un buon punto di partenza su cui lavorare".

La vulgata popolare voleva Agrigento esclusa da questa vittoria a causa delle problematiche piccole o grandi che riguardano la città: buche, erba, rifiuti.. E' infine chiarito che la valutazione sul progetto guarda certamente altrove.

"Sicuramente si. La candidatura tracciava un percorso di consapevolezza dei problemi, delle difficoltà  e sosteneva un progetto che, anche se culturale, può contribuire anche a risolvere problemi di diversa natura, restituendo ai cittadini un senso di appartenenza che potrebbe spingerli a collaborare forse anche di più di quanto fanno oggi e impegna, ovviamente, l'amministrazione pubblica a lavorare per presentare al meglio la città in occasione di questo grande evento. Certamente adesso inizia la sfida più importante: incassato questo risultato molto importante per la città, bisogna mettersi a lavorare per rendere concreto quanto scritto nel progetto".

Parliamo del progetto. La commissione, nella fase delle domande di appofondimento della candidatura ha evidenziato come si tratti di iniziative di relativamente breve durata..

"Noi non abbiamo proposto un classico calendario di eventi, ma piuttosto attività di ricerca, sperimentazione, confronto tra artisti internazionali, cittadini e territorio che alla fine produrrà opere che rimarranno in città e saranno esposte come frutto di questa fase di scambio e crescita. Non abbiamo insomma in programma mostre già esistenti, ma progetti che vengono costruiti durante questo anno. A questo si associa la dimensione del progetto che rivolgerà la massima attenzione alle imprese creative e culturali e ai servizi di fruizione della cultura sia per cittadini e turisti. Capitale cultura è, a tutti gli effetti, un detonatore di progetti futuri".

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Smaltita la "sbornia" della vittoria che si fa?

"Certamente dalla prossima settimana saremo al lavoro. Ci sono tante cose da definire, e soprattutto ci sono da avviare i processi che consentiranno una governance del progetto capace di portare avanti questa scommessa. Fatto questo si comincerà a costruire la squadra che dovrà occuparsi delle attività".

In attesa del milione di euro messi in palio. A proposito, ma come e quando verranno erogati?

"I fondi avranno provenienze e destinazioni diverse. Una parte sarà gestita con un sistema da rendicontare, una parte sarà liquidata subito come dotazione iniziale per avviare il processo. Poi ci saranno le risorse necessarie per sponsorizzare progetti specifici. Insomma, si tratta di una dimensione complessa che dovrà essere costruita con calma e con massimo rigore".

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E' stato evidenziato come nel progetto sia inserita anche Lampedusa, intesa in primis come simbolo di accoglienza. Questo è stato premiato, con un Governo che però sul tema dei respingimenti ha vinto le elezioni..

"Sono grato alla commissione perché hanno pienamente compreso quale era il senso per noi di inserire Lampedusa come simbolo di accoglienza. Noi ovviamente ci occupiamo degli aspetti culturali: le migrazioni non solo emergenze di ordine pubblico ma un dato strutturale per i prossimi decenni, quindi vogliamo capire le implicaioni culturali di questi processi. Non portiamo avanti ovviamente un'istanza politica su come intervenire sul mar Mediterraneo, ma un intervento culturale sul tema del confronto per instaurare un principio che valga per tutti, cioè l'accoglienza reciproca".

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