rotate-mobile
La vittoria

La più bella città dei mortali è "Capitale italiana della cultura2025", il ministro: "Servirà a cucirle addosso una dimensione"

Il sottosegretario Vittorio Sgarbi, che nei giorni scorsi aveva annunciato la vittoria di Orvieto, invoca un gemellaggio con Gorizia "per realizzare progetti comuni e coordinati". I vescovi siciliani: "Lustro all'intera Isola che da sempre è stata terra di uomini laboriosi e di santi"

"Sono molto contento per la proclamazione di Agrigento come capitale della Cultura 2025. Era giusto dare qualcosa al Mezzogiorno d'Italia. Agrigento è già una capitale culturale ma questo evento servirà a cucirle addosso questa dimensione culturale". Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a "Oggi è un altro giorno" su Rai 1.  "La Capitale della Cultura fa accendere i riflettori su una città, ed è un bene, considerata la grande varietà di luoghi che offre l'Italia: questa è la nostra ricchezza. Ma ciascuna di loro è uno scrigno, per questo - ha concluso il ministro - cercherò di fare qualcosa e di recuperare in qualche modo anche con le cittadine che sono arrivate finaliste". 

La corsa di Peppino ha emozionato la giuria: ecco il video di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025

Capitale italiana della cultura 2025, il presidente del Cupa: "Tutti a raccolta, è opportunità economica e sociale"

Di "occasione per promuovere l'immenso patrimonio culturale, artistico, enogastronomico di una terra ricca di storia e piena di
meraviglie" ha parlato invece il ministro Daniela Santanchè. 

Sgarbi: "Gemellaggio Agrigento-Gorizia"

Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che aveva annunciato la vittoria di Orvieto, nei giorni scorsi aveva detto: “Ma quale cxxxo di Agrigento? Credo che all'80% vincerà l'Umbria, perché è una regione che non ha ancora avuto la capitale. Avendo sempre vinto città di centrosinistra, visto il ministro (Gennaro Sangiuliano, ndr) per come lo conosco, sarà una città di centrodestra a vincere. Hanno rotto il cxxxo (quelli di sinistra, ndr): hanno fatto vincere Pesaro invece di Ascoli e Vicenza... Mi deve spiegare perché la sinistra deve avere tutte le capitali della cultura. È evidente che conoscendo Sangiuliano, non sarà questo il metodo”. Oggi, invece, Sgarbi ha auspicato una collaborazione con Gorizia, capitale della cultura europea. "Trattandosi di capoluogo di provincia, e quindi con una capacità di coinvolgimento del territorio, la distanza all'altro capo dell'Italia, da Gorizia, - ha spiegato - impone un gemellaggio per realizzare progetti comuni e coordinati. L'alternativa sarebbe stata la scelta di un comune di piccolissime dimensioni, come Roccasecca, dal progetto particolarmente pregevole, o Pescina, la città natale di Ignazio Silone". Secondo il sottosegretario i criteri scelti dal precedente ministro sono oggi alla base di scelte paradossali: "Ancora una volta l'errore di Franceschini nell'ammettere alla gara città di diverse dimensioni sia per densità di monumenti sia per popolazione, determina un verdetto parzialmente ingiusto. Per il prossimo bando, sia per la 'Capitale italiana del libro' (dove
Genova ha prevalso su Lugo e San Quirico d'Orcia) sia per la 'Capitale italiana della cultura', occorre definire diverse fasce di concorso, per evitare paradossi come Procida che vince contro Bari o Agrigento che vince contro Roccasecca. Tuttavia - conclude Sgarbi - Gorizia e Agrigento possono giocare una partita comune". 

Agrigento ha trionfato: è Capitale italiana della cultura 2025, Micciché si fa il segno della Croce e gli porta fortuna

Capitale italiana della cultura 2025, “accoglienza, mobilità e variegata offerta culturale”: ecco la motivazione della giuria

Capitale italiana della cultura 2025, Micciché ai 9 sindaci delle città finaliste: "Creiamo una 'nazionale' turistica"

Capitale italiana della cultura 2025, decisiva la mossa di inserire Lampedusa nel dossier

Vescovi siciliani: "Lustro a intera isola"

"Questo annuncio dà lustro all'intera Isola che da sempre è stata crocevia di cultura, terra di uomini laboriosi e di santi". Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale siciliana e vescovo di Acireale, Antonino Raspanti che, con i vescovi di Sicilia, si "unisce alla gioia dell'arcivescovo-metropolita di Agrigento, Alessandro Damiano. 

Presidente giuria: "Gli altri progetti non meritano di andare dispersi"

Sul fatto che tutti i progetti presentati siano stati di grande livello non ha dubbi il presidente della giuria Davide Desario: "Le 10 città con i loro progetti - spiega il giornalista - hanno dimostrato capacità organizzativa, visione, ma non hanno voluto nascondere le loro fragilità, anzi le hanno messe al centro dei progetti facendole diventare punti di forza. I progetti delle altre nove città non meritano di andare dispersi, anzi vanno sostenuti. Tutte insieme queste splendide città fanno la nostra nazione: vanno supportate, aiutate, ma soprattutto ascoltate".

La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia, nel 2024 Pesaro. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La più bella città dei mortali è "Capitale italiana della cultura2025", il ministro: "Servirà a cucirle addosso una dimensione"

AgrigentoNotizie è in caricamento