Capitale italiana della cultura 2025, lo scrittore Matteo Collura: “Città esposta a un rischio impietoso”
Da oltre 40 anni vive a Milano ma è rimasto sempre legato alla sua terra d’origine: “Dopo i festeggiamenti ci si renderà conto che ora Agrigento apparirà, sotto i riflettori di una simile promozione, per quello che è”
Un pensiero controcorrente che invita ad un esame di coscienza quello di Matteo Collura, giornalista e scrittore nato ad Agrigento, che ha appreso la notizia dell'assegnazione del titolo di Capitale della cultura 2025 alla sua città di origine mentre si trovava a Milano, dove vive ormai dal 1978. Da uno dei sui libri, “Il gioco delle parti - Vita straordinaria di Luigi Pirandello” (Longanesi, Tea), è tratto il prossimo film di Michele Placido, le cui riprese cominceranno alla fine della prossima estate, dedicato al drammaturgo premio Nobel per la letteratura a quasi 90 anni dalla morte.
“Coloro i quali rappresentano la città di Agrigento, sindaco in testa - ha commentato Collura - ne saranno felici.
Anche noi. Ma passata la sbornia dei festeggiamenti ci si renderà conto di avere esposto la città a un rischio impietoso: quello di apparire, sotto i riflettori di una simile promozione, per quello che è. Vale a dire una città arretrata, priva di servizi essenziali, assolutamente inadeguata a tenere testa al suo antico passato.
Fatti i conti, ci sono 20 mesi di tempo per mettere qualche pezza, lavorare sui tanti disservizi. Per farne una città normale prima che capitale della cultura”.