La moglie lo lascia e tenta di ucciderla a coltellate, condannato 62enne
I giudici gli hanno inflitto 7 anni di reclusione ma lo hanno assolto dalle accuse di violenza sessuale e maltrattamenti
Sette anni di reclusione per Alexandru Zamfirache, 62 anni, originario della Romania e residente a Canicattì, accusato di tentato omicidio ai danni della moglie, con cui era in corso la separazione. Assoluzione, invece, per le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti.
E' la decisione dei giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato, che in mattinata hanno emesso il verdetto a carico dell'uomo, finito in carcere il 7 febbraio di due anni fa dopo avere dato tre coltellate alla donna che fu ricoverata in ospedale in prognosi riservata.
L'operazione che portò al suo fermo fu compiuta dai poliziotti del commissariato e da quelli della squadra mobile. Pare che il romeno non riuscisse a rassegnarsi alla fine della relazione iniziata 27 anni prima. Le liti e le discussioni dovute alla gelosia, pare, che fossero quasi all'ordine del giorno. Fino all'ultima baruffa, scoppiata in casa, durante la quale, il romeno avrebbe sferrato 3 coltellate alla sua ex donna. Tre fendenti, tra cui una all'altezza del polmone.
L'uomo aveva fatto anche ritrovare il coltello a punta che avrebbe utilizzato. Il gip, nell'immediatezza dei fatti, convalidò il fermo e applicò il carcere.
L'accusa di maltrattamenti scaturiva dalle ripetute percosse alle quali sarebbe stata sottoposta la donna. La stessa, inoltre, sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali nonostante il suo espresso rifiuto. Il pm Gianluca Caputo aveva chiesto la condanna a 7 anni e 6 mesi per tutte le accuse.
"Non si è trattato di un tentato omicidio - aveva replicato il difensore dell'imputato, l'avvocato Daniel Balteanu - ma di una colluttazione peraltro provocata dalla donna che lo aveva aggredito come spesso era solita fare". Secondo il legale, in sostanza, l'imputazione di tentato omicidio andava riqualificata in lesioni personali.