La banda dei rapinatori a processo dopo 16 anni, poliziotto in aula: "Ecco come partì l'indagine"
L'investigatore racconta in aula che i sospetti caddero su un gruppo di piccoli malavitosi del posto. "Del gruppo facevano parte alcuni minorenni"
"Abbiamo sospettato subito di un gruppo di piccoli malavitosi del posto e abbiamo chiesto alla Procura di poterli intercettare. Dal contenuto delle conversazioni sono arrivate subito le prime conferme alle nostre ipotesi".
Sedici anni dopo i fatti, il processo a carico di due presunti rapinatori, accusati di avere messo a segno quattro rapine fra banche e distributori di benzina, entra nel vivo. Davanti ai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, è stato ascoltato il poliziotto Diego Parla, in servizio al commissariato di Canicattì, che ha raccontato la genesi dell'indagine.
Sul banco degli imputati i due presunti responsabili di quattro rapine, ai danni di distributori di benzina e banca. Si tratta dei canicattinesi Diego Cutaia, 35 anni, e Lorenzo Licalzi, 32. I due, difesi dall'avvocato Calogero Lo Giudice, sono accusati di avere messo a segno quattro assalti commessi fra il novembre del 2004 e il febbraio successivo. Cutaia, armato di pistola, avrebbe rapinato un distributore di benzina di Canicattì e una banca di Camastra ottenendo un bottino complessivo di 17 mila euro.
Li Calzi, sempre con una pistola, avrebbe rapinato due distributori di benzina di Canicattì e Naro e in quest’ultimo caso l’addetto al distributore fu colpito con un pugno al volto. Le indagini sono rimaste ferme al palo per tanti anni prima di essere concluse e portare al processo.
Il poliziotto, rispondendo al pubblico ministero Gianluca Caputo, ha raccontato che "del gruppo di rapinatori faceva parte anche due ragazzini". Il processo prosegue il 16 novembre.