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Venerdì, 29 Marzo 2024
Tribunale / Canicattì

"Rapinano imprenditori e li speronano col camion", padre e figlio a processo

Antonino e Massimo Putano avrebbero cercato di sottrarre alcuni tubi dell'irrigazione aggredendo i titolari dell'allevamento che li avevano scoperti

"Ricordati che mi chiamo Putano e se mi denunci passerai guai". Antonino Putano, 74 anni e il figlio Massimo, 45 anni, finiscono a processo con l'accusa di rapina aggravata ai danni di un imprenditore di Canicattì che li avrebbe sorpresi a rubargli trenta tubi di irrigazione. 

I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno aperto il dibattimento ammettendo i mezzi prova chiesti dal pm e dai difensori (gli avvocati Calogero Meli e Calogero Lo Giudice) e rinviando al 6 aprile per l'audizione dei primi testi. L'episodio al centro della vicenda risale al 13 agosto del 2018. Padre e figlio, con un autocarro, sarebbero entrati dentro un allevamento per rubare dei tubi dell'irrigazione, venendo scoperti da uno dei proprietari che si trovava all'interno. 

L’uomo intimò ai due intrusi, secondo la ricostruzione dell'episodio, di fermarsi e lasciare i tubi che erano stati già caricati sul mezzo. La risposta sarebbe stata molto eloquente: Massimo Putano lo avrebbe minacciato di passare guai se lo avesse denunciato ostentando il suo cognome e, quindi, vantando uno spessore criminale. 

Subito dopo sarebbero saliti sull'autocarro per fuggire con la refurtiva incontrando la resistenza dei proprietari che avrebbero cercato di bloccarli inseguendoli con la loro auto e venendo, invece, speronati. I poliziotti del commissariato, al termine di un'indagine lampo e grazie alla testimonianza delle vittime, li hanno individuati e arrestati con l’accusa di essere stati gli autori del colpo ai danni dell’allevamento. L’accusa ipotizzata dalla Procura è quella di rapina aggravata. 

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