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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

"Travolto e ucciso col furgone dal consuocero per bloccare matrimonio", eseguita l'autopsia

L'accertamento è stato fatto all'Università di Messina dal medico legale incaricato dalla Procura. Mario Vincenzo Lauricella, 60 anni, sarebbe stato assassinato dal tabaccaio Luigi Lalomia, 75 anni, che avrebbe tentato di investire anche la nuora

Si conosceranno nelle prossime settimane i dettagli medico legali del decesso di Mario Vincenzo Lauricella, meccanico sessantenne di Canicattì, preso a bastonate - secondo quanto ipotizza la Procura - e investito con un furgone dal consuocero nell'ambito di un contrasto legato al futuro matrimonio dei figli.

Nel pomeriggio di ieri, all'ospedale Papardo di Messina, si è svolta l'autopsia disposta dal pubblico ministero Paola Vetro, titolare dell'inchiesta, lo scorso 16 luglio, poche ore il decesso di Lauricella le cui condizioni erano subito apparse gravissime. 

Il magistrato della Procura ha nominato quale proprio consulente il medico legale Giuseppe Ragazzi che ha eseguito gli accertamenti sul cadavere. La posizione del tabaccaio Luigi Lalomia, 75 anni, si è aggravata. Nei suoi confronti è stata formalizzata l'accusa di omicidio. Resta la seconda imputazione di tentato omicidio della futura nuora che sarebbe stata salvata proprio da un gesto eroico del padre che, vedendo l'auto piombargli contro, l'avrebbe spintonata via evitando che anche lei venisse schiacchiata contro un muro.

Il difensore dell'indagato, l'avvocato Calogero Meli, ha nominato quale proprio consulente il medico legale Cataldo Ruffino. I familiari della vittima hanno incaricato l'avvocato Salvatore Amato di tutelare i loro interessi ma hanno scelto di non incaricare un proprio consulente per l'autopsia.

L'agguato, la mattina del 30 maggio, si è consumato in via Libia, davanti a un magazzino di proprietà delle vittime. Il futuro consuocero di Lalomia e la figlia erano davanti a un magazzino all'ingresso dell'abitazione. Lì il tabaccaio sarebbe arrivato con un Doblò, si sarebbe fermato e avrebbe iniziato a picchiarli con un bastone, preso dal bagagliaio. I due sarebbero riusciti a levargli il bastone dalle mani ma Lalomia, risalito sul Doblò, avrebbe fatto marcia indietro per schiacciarli contro il muro.

La Procura ha disposto pure degli accertamenti tecnici sul furgone che saranno eseguiti dall'ingegnere Venero Torrisi nei prossimi giorni. 

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