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Venerdì, 19 Aprile 2024
Corte di assise / Canicattì

Gli insulti, le minacce fino all'aggressione e l'omicidio per bloccare il matrimonio: in aula la figlia della vittima

Clara Lauricella sarebbe stata investita con l'auto dal 75enne Luigi Lalomia che, con quella manovra, uccise il padre Mario Vincenzo: il delitto sarebbe stato la conseguenza di una serie di contrasti per impedire le nozze della ragazza col proprio figlio

Gli insulti, le minacce al telefono e al citofono. Le denunce e le aggressioni fino all'agguato la sera del 30 maggio dell'anno scorso per bloccare il matrimonio previsto 13 giorni più tardi.

Clara Lauricella ha raccontato, per ore, davanti alla Corte di assise presieduta da Alfonso Malato, l'investimento che costò la vita al padre Mario Vincenzo, 60 anni. Per l'omicidio e per il tentato omicidio della ragazza è imputato il 76enne Luigi Lalomia. 

"Arrivò con un Doblò ed è sceso con un bastone - ha detto la ragazza rispondendo al pm Paola Vetro e al difensore dell'imputato, l'avvocato Calogero Meli -, ha iniziato a picchiarci. Poi è risalito, ha fatto retromarcia e ci ha investito prendendo in piedi mio padre". Il sessantenne morì il 16 luglio dopo una lunga agonia. 

Lalomia, in particolare, prima dell'omicidio avrebbe tentato di impedire le nozze con insulti e minacce di ogni tipo che sono state ricostruite dalla figlia della vittima. "Non voleva che sposassi suo figlio - ha aggiunto la ragazza -, diceva che ci avrebbe ammazzati tutti". 

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