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Cronaca Canicattì

"Neonato morto per problemi respiratori", slitta decisione del gup su due medici

Il giudice, prima di pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio e di nominare un perito, vuole attendere che si definisca la posizione del terzo medico indagato

Il giudice, prima di concludere il procedimento, vuole attendere che venga definita la posizione di un altro medico nei cui confronti è stata chiesta l'archiviazione. Slitta quindi la decisione dei due tronconi processuali per la morte del piccolo Francesco, figlio di una coppia di ravanusani, avvenuta il 6 marzo del 2017.

La Procura ipotizza lo svolgimento di esami diagnostici in ritardo di quasi due ore e il mancato intervento subito dopo il parto: la negligenza operativa, secondo l’accusa, avrebbe provocato la morte del neonato, poche ore dopo la nascita, avvenuta all'ospedale Barone Lombardo di Canicattì.

Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio, per l'accusa di omicidio colposo, nei confronti di Maria Favata, 62 anni, pediatra e di Stefano Attardo, 64 anni, medico neonatologo, entrambi in servizio all’ospedale canicattinese. Il magistrato della Procura ritiene che i due medici abbiano agito con "grave negligenza consistita, fra le altre cose, nel ritardare l'esame emogasanalitico" sul bimbo che, subito dopo la nascita, presentava dei problemi respiratori. 

Il difensore della pediatra, l'avvocato Salvatore Manganello, ha chiesto il giudizio abbreviato con la condizione di disporre un'ulteriore perizia per accertare meglio i fatti. L'altro imputato, attraverso il suo legale Eduardo Cirino, non ha chiesto riti alternativi. Per entrambi si torna in aula l'11 marzo. 

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