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Cronaca Canicattì

"Investito dal consuocero che voleva bloccare matrimonio", meccanico muore dopo un mese e mezzo

Il sessantacinquenne Mario Vincenzo Lauricella è deceduto all'ospedale di Messina dove era ricoverato in condizioni disperate. Scatta l'accusa di omicidio per il tabaccaio Luigi Lalomia arrestato qualche giorno dopo: la vittima avrebbe salvato la figlia, spintonandola lontano ed evitandole di venire travolta dall'auto

E' morto all'ospedale di Messina, dopo un mese e mezzo di agonia, Mario Vincenzo Lauricella, meccanico sessantenne di Canicattì, preso a bastonate e investito con un furgone dal consuocero nell'ambito di un contrasto legato al futuro matrimonio dei figli.

La posizione del tabaccaio Luigi Lalomia, 75 anni, adesso si aggrava e dovrà rispondere di omicidio. Lalomia è accusato anche del tentato omicidio della futura nuora che sarebbe stata salvata proprio da un gesto eroico del padre che, vedendo l'auto piombargli contro, l'avrebbe spintonata via evitando che anche lei venisse schiacchiata contro un muro.

L'anziano, assistito dal suo difensore, l'avvocato Calogero Meli, nell'interrogatorio che si era celebrato da remoto davanti al gip Luisa Turco, ha negato la ricostruzione in tutti i punti. La Procura - l'inchiesta è condotta dal capo dell'ufficio Luigi Patronaggio e dal sostituto Paola Vetro - gli contesta ora l'accusa di omicidio ai danni del futuro consuocero e di tentato omicidio della nuora: l'obiettivo, dopo una serie di minacce e insulti telefonici e di presenza, sarebbe stato quello di bloccare il matrimonio della ragazza col figlio.

L'agguato, la mattina del 30 maggio, si è consumato in via Libia, davanti a un magazzino di proprietà delle vittime. "Non mi sono mai opposto al matrimonio di mio figlio - ha detto al giudice - , quella mattina sono andato a casa del mio futuro consuocero perchè mia moglie aveva ricevuto una telefonata molto aggressiva da parte di sua moglie. Non ho cercato di uccidere nessuno, ho solo provato a fuggire dopo che hanno preso a bastonate la mia auto e, nella concitazione, ho sbagliato a inserire la marcia". 

Per la Procura, invece, sarebbe andato lì per prenderli a bastonate e, dopo averli picchiati, avrebbe deciso di schiacciarli con l'auto e ucciderli.

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