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Giovedì, 25 Aprile 2024
Tribunale / Canicattì

"Picchia la moglie davanti a tutti in viaggio di nozze e tenta di strangolarla": 44enne a giudizio

L'uomo l'avrebbe malmenata pure durante la gravidanza e le avrebbe puntato contro un coltello al fianco: 7 anni di sevizie cessate solo con la denuncia alla polizia

Insulta, minaccia e picchia la moglie, anche in presenza del figlio, per sette anni: un 44enne di Canicattì finisce a processo. Il gip ha disposto il giudizio immediato per C.I. accusato di maltrattamenti.

L'uomo avrebbe iniziato a picchiarla nel 2015 durante il viaggio di nozze a Zanzibar: dopo averla colpita davanti a tutti con uno schiaffo, a causa di un banale litigio, l'avrebbe rinchiusa in camera impedendole di uscire per la cena. Le violenze, commesse anche dopo la nascita del figlio e avvenute in sua presenza, sarebbero proseguite per altri sette anni. Un clima di vessazioni e soprusi scandito da alcuni episodi particolarmente gravi.

Nel 2016 la donna sarebbe stata sbattuta con violenza all'interno della lavanderia dove le avrebbe tappato la bocca con un asciugamano. I motivi della sua violenza sarebbero stati sempre legati alla gelosia morbosa che lo portava ad attribuirle inesistenti relazioni extraconiugali. L'anno successivo sarebbe andato oltre: mentre trascorrevano la pasquetta in campagna l'avrebbe aggredita mordendola a una guancia perchè giudicava poco consono il modo con cui era seduta su una sdraio. La donna, peraltro, era in gravidanza. 

Nella lista interminabile dei presunti maltrattamenti anche il lancio di un lume contro la porta e un'aggressione a calci perchè, a suo dire, aveva dato eccessiva confidenza a un amico presente alla festa di compleanno del figlio. E poi ancora, in una circostanza, sarebbe stata picchiata e le avrebbe rotto gli occhiali perchè era rincasata tardi e le avrebbe persino puntato un coltello al fianco perchè non gli aveva preparato la seconda portata.

Le violenze sono cessate solo nei mesi scorsi quando la donna trentaseienne ha presentato una denuncia alla polizia ed è scattato il provvedimento del giudice che gli impone il divieto di avvicinamento. La procura, subito dopo, ha chiesto - ottenendolo - che venisse disposto il giudizio immediato. La donna si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Salvatore Amato del foro di Caltanissetta. Il processo si celebrerà davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato. 

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