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Cronaca Canicattì

Accusato di essere il contabile delle tangenti, ingegnere torna libero dopo 6 mesi

Il gip, in considerazione dell'imminente scadenza dei termini di custodia cautelare, revoca gli arresti domiciliari al 46enne Vincenzo Li Calzi

I termini di custodia cautelare sono ormai prossimi alla scadenza: il gip del tribunale di Palermo, Claudia Rosini, ha revocato la misura degli arresti domiciliari all'ingegnere canicattinese Vincenzo Li Calzi, 46 anni, indagato nell'ambito dell'inchiesta "Sorella sanità" con l'accusa di corruzione aggravata.

Li Calzi - difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Simona La Verde -, in particolare, è ritenuto dalla Procura palermitana il braccio destro del faccendiere Salvatore Manganaro, di Canicattì, presunto artefice di un complesso intreccio di tangenti legate al mondo degli appalti nella sanità. 

Manganaro, che ha fatto numerose ammissioni descrivendo anche il "sistema" corrotto di cui avrebbe fatto parte con un ruolo di primo piano, si è visto rigettare la richiesta di patteggiamento a 4 anni e 2 mesi. 

Il procedimento a carico di Li Calzi, arrestato sette mesi dopo rispetto agli altri, è, invece, ancora fermo alla fase delle indagini preliminari.

A disporre l'ordinanza cautelare, dopo il rigetto del gip, era stato il tribunale del riesame. Provvedimento, in seguito, reso definitivo dalla Cassazione. 

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