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Cronaca Favara

Droga, la maxi inchiesta "Casuzza": ventinovenne patteggia

Un anno e dieci mesi di reclusione per Calogero Mulè: era accusato di due episodi di cessione

Un anno, 10 mesi di reclusione e 6 mila euro di multa. Il ventinovenne Calogero Mulè, di Canicattì, arrestato nell'ambito dell'inchiesta antidroga "Casuzza", patteggia e definisce la propria posizione evitando un vero e proprio processo.

Lo scorso agosto, tre mesi dopo l'arresto, il gip Stefano Zammuto gli aveva revocato gli arresti domiciliari proprio in considerazione dell'accordo fra la difesa, affidata all'avvocato Angela Porcello, e il pubblico ministero Sara Varazi. Adesso il gup Francesco Provenzano gli ha applicato la pena chiudendo, quindi, il caso. Sono 21, in tutto, gli indagati dell'indagine, condotta dalla squadra mobile di Agrigento.

Due donne sono state ritenute i "personaggi centrali della banda" che operava prevalentemente su Favara, spacciando nei pressi di luoghi ritenuti "sensibili" come una caserma. Lo smercio, in prevalenza, riguardava l'hashish ma non solo: l'indagine ha consentito di accertare numerosi episodi di spaccio di marijuana e cocaina. A Mulè erano contestati due episodi. Uno, relativo al 28 maggio del 2019, in cui avrebbe ceduto 200 grammi di hashish alle due donne coinvolte nell'inchiesta.

Nel secondo, relativo al successivo 7 giugno, gli si contestava di avere venduto, al prezzo di 400 euro, un pezzo imprecisato di droga. L'approvvigionamento avveniva nella stessa Favara e a Canicattì. Ma talvolta - stando a quanto è stato reso noto durante la conferenza stampa - le due ragazze andavano a Palermo per fare i "carichi" più rilevanti. L'acquisto riguardava i panetti di hashish - che, nelle intercettazioni, vengono anche chiamati "panini" - . Roba che poi veniva ceduta in dosi. 

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