rotate-mobile
Cronaca

La maxi inchiesta antidroga "Brothers", tutti assolti i 20 imputati

Il giudice dichiara anche la prescrizione per alcuni capi di accusa, il processo si conclude 9 anni dopo i fatti

Venti assoluzioni: 9 anni dopo i fatti, il giudice monocratico Manfredi Coffari scagiona, con formule differenti, tutti gli imputati del processo scaturito dall'inchiesta denominata “Brothers”, che ha sgominato un vasto giro di droga a Canicattì e nei centri limitrofi.

Si tratta di: Diego Cutaia, 37 anni, di Canicattì; Salvatore Napoli, 35 anni, di Canicattì; Filippo Cutaia, 31 anni, di Canicattì; Angelo Ripellino, 34 anni, di Licata; Gioachino Amato, 40 anni, di Canicattì; Giuseppe Li Calzi, 72 anni, di Canicattì; Salvatore Taibbi, 42 anni, di Canicattì; Nicolò Lentini, 30 anni, di Canicattì; Renato Marchese, 43 anni, di San Cataldo; Gioacchino Stassi, 51 anni, di Palermo; Luca Giordano, 31 anni, di Canicattì; Giuseppe Cutaia, 29 anni, di Canicattì; Mirko Messina, 30 anni, di Caltanissetta; Giuseppe Spampinato, 38 anni, di Canicattì; Gioachino Cigna, 28 anni, di Canicattì; Danilo Tropia, 29 anni, di Canicattì; Gioachino Montesanto, 38 anni, di Canicattì; Giuseppe Cuscio, 46 anni, di Canicattì; Antonio Giardina, 50 anni, di Canicattì; e Vincenzo Amato, 67 anni, di Canicattì.

Il pm Manuela Sajeva aveva proposto due sole condanne, per altri 18 imputati era stata chiesta l'assoluzione. Il magistrato dell'accusa, in particolare, aveva chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi di Diego Cutata e di Diego Cigna a 2 anni e non per tutti i capi di accusa.

L’indagine ha riguardato il periodo compreso fra l’aprile del 2012 e il maggio dell’anno successivo. Sono trentotto gli episodi di cessione di droga contestati. Il gruppo avrebbe smerciato stupefacenti di ogni tipo: eroina, cocaina, hashish, marijuana e persino metadone. L’inchiesta è stata soprannominata “Brothers” per sottolineare la particolare armonia che caratterizzava la rete di presunti spacciatori.

Un paio di udienze sono state dedicate alle arringhe difensive (fanno parte del collegio, fra gli altri, gli avvocati Calogero Lo Giudice, Giovanni Salvaggio, Calogero Meli, Calogero Li Calzi, Giuseppe Barba, Tatiana Pletto, Diego Giarratana, Paolo Ingrao e Viviana Termini) fino alla sentenza, emessa dopo una breve camera di consiglio. Alcuni capi di imputazione sono stati dichiarati prescritti. 

Le indagini, sul campo, sono state svolte dai carabinieri della Compagnia di Canicattì. Il metodo utilizzato dagli inquirenti era quello classico: innanzitutto sono stati tenuti sotto osservazione i personaggi ritenuti maggiormente “a rischio” come i fratelli Filippo e Diego Cutaia oltre a Ripellino: il loro coinvolgimento nell’attività di spaccio a Canicattì era ritenuto notorio perché la circostanza era emersa in altre indagini analoghe in cui erano rimasti coinvolti.

I militari hanno attivato servizi di osservazione e intercettazioni audio e video. Durante le indagini sono stati eseguiti anche alcuni fermi e arresti anche nel tentativo di ottenere delle ammissioni che, comunque, non sono arrivate. Il volume di affari del presunto giro di spaccio, secondo l'ipotesi accusatoria iniziale, sarebbe stato particolarmente elevato. In realtà dal dibattimento non è arrivata alcuna conferma. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La maxi inchiesta antidroga "Brothers", tutti assolti i 20 imputati

AgrigentoNotizie è in caricamento