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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Cani avvelenati e cuccioli impiccati, gli esperti: "Il randagismo non si ferma così"

Indignato anche il sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura: "Una così indegna barbarie non può trovare alcuna giustificazione e tolleranza. Faremo giustizia"

Mattanza di cani avvelenati, cuccioli impiccati ed altri che non si trovano più. L’Agrigentino - da Sciacca a Licata, passando per Canicattì - sta vivendo uno dei momenti più bui degli ultimi anni. L’emergenza randagismo viene illecitamente combattuta con l’uccisione dei randagi: grandi o piccoli che siano. 

Impiccati due cuccioli di cane

Sciacca è a "caccia" dei colpevoli. Canicattì non riesce a capacitarsi di come qualcuno abbia avuto l’idea di impiccare due cuccioli già adottati ed in attesa di raggiungere Milano. A Licata, nei pressi dell'ospedale, nelle ultime ore, sono stati uccisi - con polpette avvelenate - due cani e un gatto. Ed era già accaduto anche domenica. 

Strage di cani a Sciacca, le indagini si concentrano su due sospettati

“Dopo i terribili episodi accaduti a Sciacca e Licata, anche la nostra comunità si trova a dover fronteggiare una così indegna barbarie che non può trovare alcuna giustificazione e tolleranza - ha detto il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, - . Neanche messa in rapporto con la problematica del randagismo seppur grave, ma che nulla ha a che fare con la disumana crudeltà. Metteremo a disposizione tutte le forze necessarie affinché sia fatta luce e che vengano assicurati alla giustizia gli aguzzini”.

Strage di cani, gli animalisti: "Pronti a bloccar eil giro d'Italia"

Il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura promette giustizia. A fronteggiare l’emergenza randagismo è anche l’associazione Oipa, con in testa Laura Samaritano.

Ancora "polpette" avvelenate lungo le strade, uccisi due cani e un gatto

“Non ricordo che ci siamo mai stati questi precedenti – dice la volontaria, Laura Samaritano, ad AgrigentoNotizie – . Si sta innescando un susseguirsi di eventi che non possono essere commentati. E’ come se chi non ama gli animali stesse lanciandoci una sfida. Noi come associazione stiamo facendo il massimo. Quanti cani abbiamo sott’occhio? Tanti, però, purtroppo al momento sono di più quelli che mancano all’appello. Si sta creando attorno agli avvelenamenti una sorta di emulazione. Tutto questo sta generando panico. Il cittadino che ci contatta ha una totale sfiducia verso le istituzioni. Io spero soltanto che tutto questo finisca. Noi come Oipa - dice - presenteremo una denuncia contro tutto quello che sta accadendo, perché venga fatta luce e giustizia”. A chiedere giustizia è anche la veterinaria agrigentina Leila Li Causi. A circa due anni dall’avvelenamento dei cani della Valle dei Templi, la professionista parla così.

Sciacca è "blindata", gli animalisti scendono in piazza

“Non riesco ad entrare nelle testa di chi è riuscito ad avvelenare dei cani o ad impiccare dei cuccioli. Non è nella mia natura, quindi davvero non riesco a commentare. Non so se sta diventando una brutta ‘moda’, oppure magari c’è sempre stata. Per quanto mi riguarda non riesco ad uccidere neanche una formica, figuriamoci. Il randagismo va combattuto, ma uccidere i cani non è una soluzione. Sterilizzare i cani? Si, mi sono anche proposta più volte. Ma serve farlo in modo massiccio, non sporadicamente”.

Sui social c’è sgomento e paura per quello che sta accadendo. In tanti chiedono soluzioni immediate, altri condannano il gesto. L’Agrigentino fa cerchio e prende posizione: “Impiccare i cani non è umano”.

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