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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Campobello di Licata

"Tangente per continuare a lavorare al Comune", funzionario patteggia la pena

Due anni e otto mesi di reclusione per Francesco La Mendola; giudizio abbreviato per il dirigente dell'ufficio Ambiente, Giuseppe Nigro

Due anni e otto mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici: il funzionario del Comune di Campobello di Licata, Francesco La Mendola, 48 anni, chiede di patteggiare la pena e definisce la propria vicenda giudiziaria evitando un vero e proprio processo.

È stata questa la strategia difensiva del suo legale Angelo Balsamo dopo che la Procura aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato saltando, quindi, l’udienza preliminare. La Mendola, dipendente dell'ufficio Ambiente del Comune di Campobello, era stato arrestato in flagranza di reato dopo avere intascato una mazzetta di 3 mila euro da uno dei responsabili dell'impresa "Omnia" che gestiva un appalto per il Comune che consisteva nello smaltimento dei rifiuti speciali sul territorio di Campobello. I titolari della ditta, dopo avere denunciato ricatti e pressioni, prima velate e poi esplicite ("paga o ti scordi di lavorare col Comune e non vedi più un euro"), si sono rivolti ai carabinieri che hanno organizzato la trappola.

Giudizio immediato per dirigente e funzionario

La Mendola è stato intercettato e tutte le conversazioni con i suoi interlocutori sono state registrate, compreso il momento in cui viene chiesta la tangente. Dopo il pagamento, avvenuto davanti alle telecamere nascoste negli uffici della Omnia, a Licata, è scattato l'arresto in flagranza di reato per concussione. La vicenda, nel giro di poche ore, ha avuto un seguito perché La Mendola ha accusato il dirigente del suo ufficio – Giuseppe Nigro, 48 anni – sottoposto a fermo e tuttora ai domiciliari come La Mendola. Anche quest’ultimo, che ha sempre negato la tesi del collega respingendo le accuse, è finito a processo con rito immediato ma la strategia del difensore, l’avvocato Salvatore Manganello, è stata quella di chiedere il giudizio abbreviato.

La Mendola, invece, ha implicitamente ammesso i fatti risarcendo le vittime e ottenendo dal pm Paola Vetro il consenso al patteggiamento che andrà adesso ratificato dal gup. 

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