Insulta e minaccia la moglie e le occupa la casa insieme alla nuova compagna, il racconto shock del figlio
L'uomo, a sua volta vittima di minacce e insulti da parte del padre, rivela in lacrime: "Mia madre costretta a stare dentro casa per non essere aggredita"
Insulti, minacce e aggressioni prima e dopo la separazione. A rivelarli in aula, al processo in cui è imputato il padre - con le accuse di maltrattamenti e violenza privata ai danni della madre - è un trentenne di Campobello di Licata che accompagnò la donna dai carabinieri dopo essere stata spintonata.
"Mia madre mi chiamò - ha detto in aula rispondendo al pubblico ministero Paola Vetro - dicendomi che era stata aggredita e spintonata da mio padre. Mi chiese di accompagnarla dai carabinieri ma non sporse alcuna denuncia".
La donna, in seguito, decise di rivolgersi ai carabinieri raccontando un lungo periodo di soprusi e maltrattamenti psicologici. La minacce e le aggressioni, peraltro, sarebbero proseguite anche dopo quando l'uomo e la donna andarono a vivere in case separate.
Il figlio della coppia, dopo un inizio di deposizione molto sofferto nel quale è stato più volte ammonito del rischio di una denuncia per falsa testimonianza, ha raccontato molti episodi che hanno portato al processo.
"Andò sotto casa di mia madre - ha detto - che si era chiusa all'interno per timore. Le gridò che prima o poi doveva uscire e l'avrebbe levata di mezzo". Frase identica che sarebbe stata ripetuta in occasione di un tentativo di mediazione da parte della sorella.
Il teste scoppia in lacrime prima di raccontare di essere stato a sua volta vittima delle minacce di suo padre. "In quel periodo - ha detto - andavo spesso a messa. Mi disse che mi avrebbero dovuto dare l'ostia avvelenata". L'imputato, secondo quanto raccontato dal figlio, avrebbe persino estromesso la madre dall'abitazione dove viveva occupandola con la nuova compagna".
