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Cronaca Campobello di Licata

Prescrizioni anti-Covid rispettate? Trovato cibo mal conservato in casa di riposo: una denuncia

I carabinieri di Campobello di Licata e quelli del Nas di Palermo hanno focalizzato l'attenzione su uno dei luoghi dove si trovano le persone più deboli: gli anziani che sono poi quelli più a rischio in caso di contagio

I controlli sono stati messi a segno per verificare il rispetto delle prescrizioni anti-Covid in Rsa e Ipab, luoghi dove si trovano le persone più deboli: gli anziani che sono poi quelli più a rischio in caso di contagio. L'ispezione - fatta dai carabinieri di Campobello di Licata e dal Nas di Palermo - ha consentito però di scovare 29 confezioni di carne surgelata mal conservata, per un peso complesivo di 55 chilogrammi, e 114 confezioni di latte scaduto. Sono stati accertati però anche problemi strutturali: le scale d'emergenza - stando all'accusa - erano ricolme di calcinacci e mancava la predisposizione e attuazione del documento di valutazione dei rischi (Dvr) con appendice Covid-19, che tutela operatori e ospiti.

Il commissario straordinario e legale rappresentante della casa di riposo, un 58enne di Ravanusa, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento. Le ipotesi contestate sono: mal conservazione di cibi e mancanza del Dvr. 

Oltre al sequestro degli alimenti mal conservati o scaduti, è stata elevata una sanzione amministrativa da 2.000 euro nei confronti dell’impiegato regionale.

"Possiamo aiutarvi". Ancora una volta lo slogan dell'Arma dei carabinieri s'è fatto concreto con quella che è stata, nella casa di riposo di Campobello di Licata, un'attività prevenzione. I carabinieri continueranno, per trovare ogni possibile criticità, ad effettuare accertamenti e verifiche nelle residenze per anziani e per soggetti deboli. "Volevamo verificare se i nostri anziani venivano trattati nel rispetto delle normative igienico-sanitarie, purtroppo però abbiamo accertato che non tutte le normative anti-Covid venivano seguite - ha spiegato il comandante della compagnia dei carabinieri di Licata: il capitano Francesco Lucarelli - . Appena abbiamo fatto l'accesso, nessuno, ad esempio, ci ha misurato la temperatura corporea. Siamo stati noi ad invitare gli operatori a farlo. Il Nas ha rilevato delle carenze nella gestione del cibo che sarebbe stato dato ai nostri 39 'nonnini'. E' stata evitata una eventuale indigestione di massa che su fisici delicati, assieme ad altre concause, può essere molto pericolosa". Il Nas ha fatto le verifiche di competenza, ma determinante è la presenza sul territorio dei militari delle stazioni. "Carabinieri che ascoltano il 'battito cardiaco' del territorio e si rendono conto delle dinamiche che vanno poi affrontate con tutte le risorse che l'Arma ha a disposizione - ha rilevato il capitano Lucarelli - . Questa attività non è un unicum, ma è nostra intenzione monitorare ogni singola casa di riposo, Ipab e Rsa, per fare stare in condizioni idonee tutte le persone più deboli. Continueremo, a livello provinciale, finché ci sarà l'esigenza determinata dal Covid. Come è testimoniato dai fatti, questo virus colpisce letalmente le persone più anziane che hanno magari delle patologie pregresse".     

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