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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta "Ponos", il Nil: "Mentre investiamo sui navigator si crea un sistema parallelo d'impiego"

Solo nel 5% dei casi l'incontro fra domanda e offerta di lavoro avviene nei centri per l'impiego. Il restante 95% avviene attraverso forme di intermediazione illecita

Non arrivava chiunque a Campobello di Licata, Naro, Canicattì, Favara e Palma di Montechiaro. Ma arrivavano soltanto coloro che risultavano essere selezionati in base al sesso, età e condizioni fisica. E a fare la selezione, seppur virtuale, erano madre e figlia: Viera Cicakova di 59 anni, Veronika Cicakova di 27 anni. Due donne che, di fatto, avevano creato - in maniera clandestina - una sorta di vera e propria agenzia interinale: un'agenzia distaccata dall'Ucraina a Campobello di Licata.  

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"S'è venuta a creare una vera e propria organizzazione parallela di organizzazione e procacciamento di lavoro - ha confermato il tenente colonnello Pierluigi Buonuomo, comandante del nucleo Ispettorato del lavoro - . Oggi investiamo in centri per l'impiego e navigator per implementare, nella dialettica con gli imprenditori, il sistema dell'offerta di lavoro. Ma abbiamo un sistema parallelo, fra l'altro gestito in parte da da stranieri, ma non soltanto, che va ad integrare quello che è l'illecito principale: la somministrazione illecita di lavoratori da parte di persone non autorizzate".

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L'operazione contro il caporalato, denominata "Ponos", inevitabilmente porta a porsi degli interrogativi: come avviene l'incontro fra domanda e offerta di lavoro? Avviene effettivamente nei luoghi preposti? Nelle agenzie interinali di lavoro? Oppure così come emerge dall'inchiesta "Ponos", ma anche dalle riunioni che il comandante del nucleo Ispettorato del lavoro ha avuto con i sindacati, solo il 5 per cento avviene nei centri per l'impiego? Se fosse così, dunque, il restante 95 per cento avviene attraverso forme di intermediazione illecita.

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Che ci sia il lavoro nero e il caporalato non è un mistero. Per i carabinieri non è però semplice provarlo: "Non è semplice oggi fare indagini sul caporalato – ha aggiunto il tenente colonnello del Nil - . C’è bisogno di un lavoro sistemico, minuzioso per integrare tutti gli elementi della fattispecie che, pur essendo alternativi fra loro, vanno documentati attraverso le investigazioni tradizionali. Ecco perché mi sento di dire che siamo tornati un po’ indietro visto che siamo tornati a seguire i furgoni che partono dalla piazza del paese e si disperdono nelle campagne circostanti".

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