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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Non calunniò l'avvocato con cui faceva la pratica", assolto 36enne

Agostino Tamburello era finito a processo per i contenuti di un esposto, indirizzato al consiglio dell'Ordine, con cui accusava la professionista Maria Alba Nicotra

Assoluzione perchè il fatto non sussiste. Secondo il giudice monocratico Manfredi Coffari, il trentaseienne Agostino Tamburello non diffamò nè calunniò l'avvocato Maria Alba Nicotra con cui stava svolgendo la pratica forense.

La vicenda, dopo due azzeramenti per questioni procedurali, si conclude a distanza di 8 anni dai fatti. Tutto nasce da un esposto inviato da Tamburello, nel giugno del 2013, al consiglio dell’Ordine degli avvocati. L’organo che allora aveva poteri disciplinari dei legali ricevette una lettera firmata dal praticante con la quale l’avvocato Nicotra veniva accusata di avere impedito a Tamburello di prendere le presenze, necessarie per accedere all’esame di abilitazione. La nota professionista si era costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Daniela Posante.

Con quell’esposto, secondo il giudice Francesco Gallegra che dispose la nuova formulazione dell'imputazione, Tamburello - che è stato difeso dall’avvocato Salvatore Pennica - non si sarebbe limitato a diffamare l’avvocatessa ma la avrebbe accusata falsamente del reato di violenza privata commettendo – sempre in ipotesi – il reato più grave di calunnia. Accusa per la quale il pubblico ministero Manuela Sajeva aveva chiesto la condanna a un anno e un mese di reclusione.

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