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Cronaca

Un agrigentino a Torino, Calogero Cappello: "Vi racconto il mondo Amazon"

Il 32enne vive e lavora in Piemonte. Dentro alla testa un grande sogno e la voglia di dare sempre di più

Da Agrigento a Torino con un biglietto - al momento - di solo andata. La gavetta vera, tante porte sbattute in faccia fino al grande salto: Amazon. Il nostro volto della settimana si chiama Calogero Cappello ha 32 anni e da cinque anni vive e lavora a Torino. Ecco la sua storia.

"Ciao,sono Calogero Cappello e ho 32 anni e da 5 anni esatti vivo a Torino sia per esigenze lavorative che per amore della mia compagna, Monia, che studiava al Politecnico di Torino in precedenza e adesso lavora anche lei qui nel torinese.

La mia esperienza lavorativa negli ultimi 5 anni la definirei “un’avventura”, infatti dopo la laurea in architettura conferitami nell’ottobre 2014 e conseguente esame di stato, ho lavorato per pochi mesi in un piccolo studio professionale per iniziare a fare i miei primi piccoli progetti, ma non ero appagato e non pensavo fosse quella la mia strada. Successivamente, nel settembre 2015, decido di fare “il grande salto” trasferendomi a Torino, grazie davvero al supporto della mia compagna, affrontando i primi mesi con grande difficoltà e con tante 'porte sbattute in faccia' a livello lavorativo.

Da lì mi sono reinventato totalmente, cambiando ambito lavorativo, centralizzandomi su quello logistico e di trasporti e spedizioni, dapprima per circa 6 mesi nel 2016 in una piccola azienda e-commerce, nel 2017 per circa 2 anni e mezzo in una azienda sempre del torinese, specializzata in delivery last mile, con gestione commesse di una delle più grandi aziende in ambito food in Italia, dapprima come semplice impiegato e poi dal settembre 2017 come supervisore delle operations.

La vera svolta a livello lavorativo avviene del maggio 2019, mio impiego attuale, infatti vengo assunto da Amazon, nello specifico nel centro di distribuzione di Torrazza Piemonte come Team Leader, che per me rappresenta ad oggi la migliore scelta che potessi fare; ho trovato manager e colleghi sempre sul pezzo, dinamici e pronti a dare il meglio di loro stessi come fosse ogni giorno il loro primo giorno, una cultura basata sull’idea di soddisfare al meglio sia il cliente per qualità e tempistiche di distribuzione ordini, sia la sicurezza per tutti i dipendenti, mettendolo sempre quest’ultima come principio base, sfatando molte “leggende” relative ad Amazon sentite negli anni, ma non veritiere".

Ti manca la tua città?

"Sicuramente avrò sempre nostalgia della mia città, quello che mi manca di più è l’odore del mare anche solo facendo un giro con la moto per il lungomare di San Leone o ricordandomi caffè bevuti in riva al mare in uno dei chioschi agrigentini. Allo stesso tempo penso a quanto non potesse darmi questa città in termini di crescita professionale e nel poter creare una famiglia e darmi possibilità future e certezze".

In cosa, secondo te, deve migliorare la tua città?

Sei un attore, imprenditore, uno studente, o anche un "cervello" in fuga?  Abbiamo deciso di dare voce agli agrigentini fuori sede. Le loro esperienze, i loro racconti e le loro storie possono essere da esempio per chi ha voglia di tornare o anche di restare. Dedicheremo uno spazio settimanale, un focus che serva a raccontare le vite ormai lontane dall’ombra della Valle dei Templi. Un microfono aperto a tutti, una volta a settimana. Se un agrigentino fuori sede? Raccontati ad AgrigentoNotizie.

"In questi 5 anni a dirla tutta ho visto dei piccoli miglioramenti da parte dell’amministrazione comunale, che rispetto a prima si è data da fare per migliorare a livello infrastrutturale la città e renderla più allettante e attraente per i turisti. La ripresa del centro storico e il rifacimento della piazza del lungomare sanleonino sono due bei esempi di come si sia mossa bene, ma detto ciò la strada è lunga, come detto in precedenza ad oggi non risulta essere a mio parere una città che possa dare lavoro a tutti, e su questo potrebbe essere un’idea cercare di invogliare grandi aziende a livello italiano, europeo o

mondiale nell’investire nel nostro territorio provinciale, sia che lavorino in ambito produttivo, logistico o di altro tipo; manca ancora questo ad Agrigento, diventare papabile e poter rendere la vita “semplice” ai nostri concittadini, dando possibilità lavorative a più gente possibile, in modo da poter progettare e avere una piccola speranza nell’ideare un futuro nella nostra amata terra alle nuove generazioni".

Hai un consiglio per i giovani agrigentini?

"La strada intrapresa da alcuni di loro mi sembra quella giusta, se possono riuscire ad investire nella nostra città, qualora realmente supportati nelle loro idee, l’inventiva e la perseveranza e le energie che hanno i nostri giovani devono essere messe in atto a mio parere, solo così si potrà evitare “la fuga dei cervelli” dalla nostra amata terra.

Consiglio a pieno il motto di Amazon che mi ispira ogni giorno: work hard, have fun, make history!... nella vita in tutto ciò che si fa bisogna lavorare duramente per capire come rendere facili e produttive ogni cosa, divertirsi ed essere positivi, fare la storia e lasciare il segno".

Sogni di tornare?

"In me è insito sempre un piccolo barlume di speranza nel poter tornare nella mia terra, ma ad oggi quello che può darmi Torino, città che ha tutto a portata di mano e può dare un futuro a me e alla mia futura famiglia, in questo momento non è in grado di darmi Agrigento, fermo restando che ho grande nostalgia dei miei cari che ad oggi vedo davvero sporadicamente".

Qual è il tuo più grande sogno professionale

"Il mio grande sogno professionale è quello di crescere nell’azienda per cui oggi lavoro, Amazon sta credendo in me e io credo nella forza e nell’investimento che sta facendo in Italia e in Europa. Sogno di poter crescere e diventare Manager per avere un team a cui potrò trasmettere tutte le mie competenze, amore e passione per questa azienda che da Maggio 2019 crede in me in tutto e per tutto. Amazon mi ha fatto conoscere e scoprire persone eccezionali da cui ho appreso tanto e ancora oggi apprendo, perché nella vita e nel lavoro non si smette mai di imparare".

 

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