Tassa di stazionamento, che disastro: le aziende non pagano, scattano i recuperi
Il Comune è costantemente costretto a firmare ingiunzioni di pagamento per un'imposta da poco più di cento euro
A distanza di 8 anni dalla sua istituzione, la tassa di stazionamento per i bus turistici ad Agrigento continua a fare "acqua".
L'imposta, infatti, è stata sempre molto complessa da rendere "produttiva", anche a causa di un sistema di pagamento poco pratico, che diventava un'ottima giustificazione per chi, tra i gestori di autolinee, si rifiutava e si rifiuta ancora oggi di pagare i circa 90/100 euro previsti.
Infruttuosi, negli anni, i tentativi di imporre il divieto di parcheggio per tutti i mezzi che, all'ombra degli alberi di diversi luoghi della città attendono il ritorno dei turisti. Così l'unica strada praticabile è stata quella della repressione, anche se, a conti fatti, si è trattato di un'arma spuntata: anche se multati i bus e i loro autisti hanno continuato a non pagare costringendo il Comune a battere cassa con provvedimenti di recupero.
Gli ultimi (una ventina in totale) sono stati firmati in questi giorni e riguardano bus turistici che sostavano liberamente in varie zone della città senza aver però pagato alcunché. Le ditte si sono viste quindi recapitare degli avvisi di pagamento da circa 100 euro cui si aggiungono 15 euro di notifica.
Quale l'effettivo tasso di risposta a queste sollecitazioni, è da capirsi.