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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il verdetto / Burgio

Trova una salma sconosciuta nella cappella di famiglia, il Tar ordina al Comune di fornire i documenti

La donna voleva prendere visione ed estrarre copia degli atti con i quali era stata disposta la tumulazione, ma l'istanza è rimasta priva di riscontro

La documentazione richiesta va fornita entro 30 giorni. Si è così pronunciata la seconda sezione del Tar Sicilia che ha anche condannato il Comune di Burgio al pagamento delle spese di lite.  

P. C., originaria di Burgio, avendo ereditato da un proprio parente una cappella gentilizia nel cimitero del Comune di Bugio, nel 2019, dopo essersi recata al camposanto, ha scoperto che il Comune di Burgio, senza chiedere nessun consenso, aveva acconsentito alla tumulazione di una salma di un defunto non appartenente alla famiglia di P. C. all’interno della cappella familiare. La donna ha, naturalmente, voluto vederci chiaro ed ha presentato richiesta di accesso agli atti. Voleva prendere visione ed estrarre copia degli atti con i quali era stata disposta la tumulazione della salma all’interno della cappella gentilizia di sua proprietà. Ma l'istanza è rimasta priva di riscontro.

P. C, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, ha deciso dunque di proporre ricorso al Tar Sicilia, chiedendo la condanna del Comune di Burgio all’esibizione della documentazione richiesta.

Il Tar, condividendo le argomentazioni sostenute dagli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, ha accolto il ricorso proposto dalla donna ed ha ordinato al Comune di Burgio di esibire la documentazione richiesta entro 30 giorni, condannando l'ente anche al pagamento delle spese di lite in favore della parte ricorrente oltre alla refusione del contributo unificato.
 

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