Brucia l'auto di un'impiegata quarantenne, la polizia avvia le indagini
Le cause del rogo che hanno avvolto e devastato la Renault Megane non sono chiare
Brucia l’auto, una Renault Megane, di proprietà di una impiegata quarantenne. E’ accaduto nella tarda serata di martedì in via Venezuela a Licata. A circoscrivere prima e spegnere dopo le fiamme ci hanno pensato i pompieri del distaccamento cittadino. In via Venezuela, per ore ed ore, anche i poliziotti del commissariato che, coordinati dal vice questore Cesare Castelli, hanno avviato le indagini per provare a fare chiarezza su cosa abbia innescato la scintilla iniziale. Le cause del rogo non sono chiare. Tutto dovrà ancora essere accertato e servirà del tempo per poter stabilire se il rogo sia di matrice dolosa, che resta comunque sempre una delle ipotesi investigative principali, o accidentale.
Erano le 23,30 quando l’Sos risuonava al comando provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento. Subito la segnalazione è stata dirottata al distaccamento licatese e i pompieri giunti in via Venezuela si sono messi al lavoro, cercando di salvare il salvabile. Solo quando l’incendio è stato completamente domato, assieme ai poliziotti del commissariato, è stato effettuato il sopralluogo di rito. Di fatto, sono state cercate bottiglie o taniche sospette o inneschi di qualsiasi genere. Nulla di tutto questo è stato trovato, tant’è che ieri, gli investigatori, parlavano di “cause ancora in corso d’accertamento”. Gli agenti hanno, naturalmente, sentito – e non è escluso che possano tornare a farlo anche nei prossimi giorni – la proprietaria della macchina: l’impiegata licatese quarantenne. Si tratta del primo, indispensabile, passaggio investigativo per capire se la donna abbia avuto o meno dei dissidi con qualcuno o se possa aver dei sospetti. Nulla al riguardo è trapelato. Le indagini dei poliziotti del commissariato di Licata vengono portate avanti nel più fitto, categorico, riserbo.