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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Brogli per comprare terreno inalienabile", l'inchiesta su Sinatra approda al riesame

La difesa ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza cautelare, fissata l'udienza

Giovedì 5 aprile davanti ai giudici del riesame: l’inchiesta che ha fatto finire agli arresti domiciliari l’albergatore Vincenzo Sinatra, 82 anni, accusato di avere acquistato grazie ad accordi collusivi con funzionari della Regione, un’area demaniale inalienabile, perdipiù a prezzo stracciato, approda al tribunale della libertà. Il difensore dell’imprenditore, l’avvocato Antonino Gaziano, ha impugnato il provvedimento, eseguito dalla Digos lo scorso 15 marzo.

"Carte false per comprare terreno", arrestato albergatore

L’ordinanza cautelare è stata firmata dal gip Francesco Provenzano su richiesta del pubblico ministero Alessandra Russo, titolare dell’inchiesta. Sinatra è accusato di falso e abuso di ufficio. La sua difesa, in occasione dell’interrogatorio di garanzia, non ha convinto il gip che ha rigettato la richiesta di revoca della misura. Il giudice, anzi, ha usato parole fin troppo esplicite per bocciare la richiesta.

Il gip nega la scarcerazione: "Se fosse vera la sua versione poteva comprare il tempio della Concordia"

"Vincenzo Sinatra – scrive nell’ordinanza - dice che la Regione gli ha ceduto il terreno per porre fine alle sua lamentele, secondo questa versione avrebbe potuto aumentare le sue lagne per acquistare il tempio della Concordia". L'albergatore, in particolare, è accusato di avere acquistato a prezzo stracciato, con la complicità di due funzionari regionali, un terreno di 2.200 metri quadrati che era inalienabile in quanto "ricadente in una zona di pregio archeologico". La zona, all'interno di Villa Genuardi, è stata trasformata in parcheggio annesso all'hotel. 

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