Il misterioso borsone pieno di reperti, perde quota l'ipotesi dei "tombaroli"
Certi alcuni dettagli: tutti quei piccoli e medi manufatti erano puliti, non erano stati appena tirati fuori dal terreno. Ed integro e intatto è risultata essere anche la borsa all’interno del quale erano stati riposti
Qualcuno ce li aveva in casa, magari in bella mostra, e temendo guai se ne è liberato? Oppure erano riposti da qualche parte ed erano pronti per essere piazzati sull’illegale mercato delle compravendite? Con il passare delle ore sembra perdere peso l’ipotesi investigativa di “tombaroli” in azione che, allarmati da qualcosa o qualcuno, hanno abbandonato il frutto del loro duro “lavoro”. Non ci sono conferme istituzionali, naturalmente. Gli investigatori non lasciano trapelare neanche la più piccola delle indiscrezioni.
Borsone sospetto all'ingresso della Valle, all'interno tanti reperti archeologici
Sono certi però alcuni dettagli: i reperti archeologici ritrovati, sabato notte, dai poliziotti della sezione Volanti della Questura, all’interno di un borsone abbandonato in via Passeggiata archeologica, erano puliti. Certamente non erano stati appena tirati fuori dal terreno. E pulito e integro – stando anche alle fotografie diramate dalla Questura – risultava essere anche il borsone all’interno del quale erano stati riposti. C’è poi un altro dettaglio che non può essere tralasciato: appena pochi giorni prima i carabinieri avevano ritrovato e sequestrato, nell’abitazione di un operaio 53enne di Porto Empedocle, 3 anfore, un “fondo” di ancora e altri frammenti archeologici. I reperti erano in bella mostra, quasi come se fossero pezzi d’arredo. L’operaio è stato denunciato alla Procura. L’ipotesi di reato contestata è: detenzione di materiale archeologico.