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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Licata

Blitz "Assedio", vigilantes e cani di grossa taglia per blindare il "quartier generale"

La Dda: "Per garantire anche un costante presidio notturno Angelo Occhipinti, a partire dallo scorso maggio del 2018, decideva di stabilirsi proprio presso il magazzino, nonostante questo fosse, come riferito dalla Pg, 'fatiscente, privo di finestre e privo di idonei servizi igienici se non ricavati in locali adattati'"

Un jammer - un disturbatore di frequenza - per impedire il corretto funzionamento di microspie audio e video e di ogni altro dispositivo di ricezione e trasmissione di onde radio. Radio o televisione sempre accesi e ad altissimo volume. Ci avrebbero provato a fare in modo che quel magazzino, in via Palma a Licata, non venisse riempito di cimici. E lo avrebbero fatto "non lasciando mai incustodito il magazzino, demandando l’attività di 'vigilanza' a numerosi suoi fidati gregari, primi tra tuttii sodali mafiosi Angelo Graci e Giuseppe Salvatore Spiteri, - hanno ricostruito, nel provvedimento di fermo, i Pm Claudio Cammilleri e Gery Ferrara -  e anche avvalendosi del persuasivo effetto deterrente rappresentato dalla presenza di diversi cani di grossa taglia. Addirittura, per blindare la sicurezza del sito e garantire anche un costante presidio notturno dello stesso, Angelo Occhipinti, a partire dallo scorso maggio del 2018 decideva di stabilirsi proprio presso il magazzino in questione, nonostante questo fosse, come riferito dalla Pg 'fatiscente, privo di finestre e privo di idonei servizi igienici se non ricavati in locali adattati' - hanno aggiunto i magistrati della Dda di Palermo - .

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E poi, appunto, stando alle ricostruzioni della Direzione distrettuale antimafia, nel magazzino (definito, dai carabinieri, come un "quartier generale") anche la presenza del jammer e radio e tv sempre ad altissimo volume. 

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"Nonostante tali accorgimenti, l’attività di intercettazione disposta da questo ujfficio consentiva di documentare decine di incontri e di registrare numerosi colloqui svolti da Occhipinti ed aventi ad oggetto argomenti strettamente afferenti dinamiche proprie dell’associazione mafiosa - scrivono i magistrati nel provvedimento di fermo - e dunque densi di incontestabile valore probatorio specie ove si consideri le condizioni di assoluta genuinità derivanti dalla (erronea) convinzione degli interlocutori di essere al riparo da qualsivoglia attività intercettiva".

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