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Cronaca Ribera

Operazione antidroga "Drive in", al via gli interrogatori per i 7 tunisini arrestati

Sono 170 gli episodi di spaccio ricostruiti nell’ordinanza di custodia cautelare, quelli monitorati dalle telecamere e dagli appostamenti dei carabinieri della tenenza di Ribera nel quartiere di via Tevere. Ma l’ipotesi è che il gruppo si sia mosso anche in altre zone del centro crispino

Domani, lunedì 30 agosto, a mezzogiorno in punto, al via gli interrogatori di garanzia per i sette tunisini arrestati nell’operazione antidroga “Drive In” a Ribera. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella - si legge oggi sul Giornale di Sicilia - ha diviso gli interrogatori in due giorni. 

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Il primo gruppo lunedì e il secondo martedì mattina. Si procederà con il collegamento su piattaforma online: giudice e difensori in un’aula del Tribunale di Sciacca e gli indagati nelle carceri di Agrigento e Caltanissetta. I difensori sono gli avvocati Giuseppe Tramuta, Domenico Polizzi e Giovanni Forte.

Sono 170 gli episodi di spaccio di droga ricostruiti nell’ordinanza di custodia cautelare, quelli monitorati dalle telecamere e dagli appostamenti dei carabinieri della tenenza di Ribera nel quartiere di via Tevere, ma l’ipotesi è che il gruppo si sia mosso anche in altre zone del centro crispino. Quattro degli indagati per i quali il gip ha disposto la custodia in carcere mancano ancora all’appello, non so- no stati rintracciati e vengono ricercati dai carabinieri. 

«A Ribera - dice il capitano Fabio Proietti, comandante della locale tenenza dei carabinieri - c’è consapevolezza della situazione allarmante che emerge dalle nostre indagini. Mi auguro che la nostra attività dia fiducia e coraggio alle famiglie e alla gente per segnalare qualsiasi episodio di spaccio. 

C’è anche un’attività svolta dall’amministrazione comunale, dall’arciprete e dagli altri parroci che stanno facendo il possibile per denunciare il fenomeno ed aiutare i ragazzi anche con un centro di ascolto».

Il periodo preso in considerazione dalle indagini dei carabinieri sfociate nell’operazione “Drive In” è quello di marzo e aprile del 2021, ma secondo il capitano Proietti la vicenda potrebbe essere collegata anche a ciò che si è successivamente verificato nella località balneare di Seccagrande durante il periodo estivo. «Alcuni di questi soggetti - dice l’ufficiale - gravitavano anche nella zona di Seccagrande nel periodo estivo. Riteniamo che anche lì ci sia stato questo fenomeno». Ci sono riberesi che hanno aiutato il gruppo. Ne sono convinti i carabinieri. “Non c’è dubbio – dice il capitano Proietti - che collaborino con lo scopo comune di introitare denaro e tutto questo a danno dei ragazzi”. 

Le indagini dei carabinieri, infatti, continuano e anche durante i mesi estivi, come è stato rilevato dai vertici della compagnia dei carabinieri di Sciacca e della tenenza di Ribera, la zona di Seccagrande è stata particolarmente monitorata.

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