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Giovedì, 25 Aprile 2024
Aperta un'inchiesta / Bivona

Antiparassitario disseminato sul terreno per avvelenare il cane, avvertimento per un assessore?

L'animale, in gravi condizioni, è stato portato in una clinica veterinaria dove è stato sottoposto a tutte le cure necessarie e ricoverato. E' stato poi dimesso e non è in pericolo di vita

Hanno avvelenato, tentando di uccidere, il cane di un assessore. Nessun dubbio, visto la carica istituzionale ricoperta dalla donna, che si sia trattato di un avvertimento. Qualcuno, senza essere minimamente notato, è riuscito ad entrare nell'appezzamento di terreno dell'assessore ed ha disseminato l'area di un potente antiparassitario. Una sorta di veleno per il cane che non appena l'ha ingerita ha iniziato a stare male. Anzi malissimo.

L’animale, in gravi condizioni, è stato portato in una clinica veterinaria dove è stato sottoposto a tutte le cure necessarie e dove è stato ricoverato. La vittima, fra incredulità e rabbia per l'accaduto, ha presentato una denuncia, a carico di ignoti, ai carabinieri della stazione di Bivona.

La Procura di Sciacca, subito avvisata, ha aperto un fascicolo di inchiesta. Si cercherà, naturalmente, di fare luce sull'inquietante episodio. E naturalmente di identificare chi è stata la persona che ha cosparso il terreno dell'antiparassitario.

In mancanza di certezze tutte le ipotesi restano valide. E c'è, naturalmente, anche quella dell'intimidatorio rivolta proprio all’assessore. Ma non è escluso che qualcuno possa essere entrato in azione magari anche perché disturbato dall'animale.

Il silenzio degli investigatori è categorico. Appare scontato - ma non ci sono conferme istituzionali al riguardo – che i militari dell’Arma, quale primissimo passo, abbiano già sentito l’assessore. E probabilmente non soltanto lui. Servirà, e questo appare inevitabile, del tempo per provare a mettere dei punti fermi e tracciare la giusta pista investigativa per tentare di arrivare all’identificazione del movente, e dell’autore, o degli autori, di quella che sembra avere, appunto, le caratteristiche di un’intimidazione.

Il cane, dopo le cure necessarie, è stato comunque dimesso dalla clinica veterinaria e non versa in pericolo di vita.

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