rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Dimenticato tra gli archivi ecco il "Libro verde", la "Costituzione" del capoluogo

E un volume composto da trecento fogli (scritti sino a pagina 201 da unica mano) che contiene all’inizio, appunto, la copia di un “transunto” delle consuetudini ed i “privilegi” di Girgenti

l nome è lunghissimo: “Libro di tutti li privilegi, consuetudini e particolari ordinationi di questa magnifica città di Girgenti raccolti ed ordinati in tempo dell’invittissimo e Cattolico Signor D. Filippo Quarto d’Austria, re di Spagna, ecc… nostro Signore, per li spettabili signori giurati D. Andria del Porto, Geronimo Seta, Gaspare de Fide e Nicolao Antonio Pancuccio dell’anno secunda Indizione, 1634”.

L'abbreviazione è più semplice, e, almeno tra gli appassionati del settore, più popolare: “Libro verde”. E' chiamato così infatti un possente tomo rilegato appunto in una consunta pelle verde, in cui sono scritte a lettere d'oro le parole “Signat Agrigentum Mirabilis Aula Gigantum”, oggi custodito alla biblioteca comunale “La Rocca” di Agrigento. Un volume composto da trecento fogli (scritti sino a pagina 201 da unica mano) che contiene all’inizio, appunto, la copia di un “transunto” delle consuetudini ed i “privilegi” di Girgenti. Un testo importante per la storia della città ma praticamente dimenticato: esso rappresenta infatti una “costituzione” ante-litteram, raccogliendo tutti i “privilegi” dell'antica Agrigento, ovvero i suoi diritti rispetto al Re di città autonoma. Peccato però che del “Libro verde” oggi non esiste alcuno studio strutturato (è citato in alcuni volumi come le Memorie storiche agrigentine di Picone o Il comune di Agrigento nel medioevo, di Giuseppe Bosco) né tantomeno una trasposizione anastatica.

20150115_094358-2

Inutile parlare, ad oggi, di una sua qualsivoglia fruibilità da parte di turisti e cittadini: l'oggetto è custodito in una scatola di legno conservata a sua volta nella cassaforte della Biblioteca comunale e se è consultabile su richiesta, versa ormai in condizioni assolutamente penose. E' lo stesso Comune, nella scheda tecnica che fa il punto sul patrimonio della “La Rocca”, a definire lo stato di conservazione “pessimo: pagine ingiallite, mutilate”. In effetti è proprio così: la pelle è ormai ridotta ai minimi termini, i fregi sono quasi cancellati e alcune parti sono ormai prossime a staccarsi. Allo stesso modo le pagine di pergamena – alcune delle quali presentano anche delle annotazioni a matita – sono pesantemente danneggiate dall'umidità. Condizioni che potrebbero, nel breve tempo, comportare danni irreparabili all'oggetto, facendoci perdere, per sempre, anche il ricordo lontano dei nostri “privilegi”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dimenticato tra gli archivi ecco il "Libro verde", la "Costituzione" del capoluogo

AgrigentoNotizie è in caricamento