"Aggredirono barista con calci, pugni e morsi": 6 anni di carcere per il titolare di un'impresa di soccorso stradale, assolto il figlio
A processo con l’accusa di minacce e lesioni volontarie gravissime. I fatti risalgono al 2012. La vittima ebbe un incidente d'auto e venne soccorsa con il carro attrezzi. L'alterco scaturì al momento di pagare il conto
Condanna a 6 anni di carcere per Salvatore Pullara, assoluzione nel merito e per prescrizioni dei reati minori per il figlio Stefanino. E’ questo - come si legge sul quotidiano La Sicilia - il verdetto emesso dal collegio penale del tribunale di Agrigento, presidente Alfonso Malato, nel processo ai due favaresi accusati di avere compiuto una brutale aggressione con calci, pugni e persino un morso al volto, fra la guancia e il mento, che ha provocato uno sfregio permanente alla vittima, un giovane barista.
I due imputati, che di professione sono imprenditori, titolari di una ditta che si occupa di soccorso stradale, assistiti dall’avvocato Angelo Nicotra, finirono a processo con l’accusa di minacce e lesioni volontarie gravissime. Salvatore Pullara è stato riconosciuto responsabile di entrambi i reati, mentre per il figlio è stata decisa l’assunzione per le lesioni gravissime. Per quelle lievi e per le minacce è sopraggiunta la prescrizione. Il pubblico ministero Elenia Manno aveva chiesto per il padre la condanna a 2 anni di carcere e l’assoluzione per il figlio. L’episodio risale al 26 novembre del 2012. Un giovane barista di Favara, parte civile con l’avvocato Giuseppe Barba, aveva avuto un incidente d’auto senza conseguenze fisiche.
Per questo fu chiamata la ditta di Pullara che rimosse il mezzo e lo portò nel proprio deposito. L’auto sarebbe rimasta per tre settimane nel garage dei Pullara fino a quando non fu concordato di portarla con il carro attrezzi nell’abitazione di Zingarello dei proprietari. I problemi sorsero al momento di pagare il conto.