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Tragedie su tragedie / Lampedusa e Linosa

Dodici bare ammassate al cimitero di Lampedusa, il parroco: "Serve vicinanza concreta e non parole"

Don Carmelo Rizzo: "Sono lo specchio del fenomeno immigrazione. A vederle sembra proprio che nessuno delle istituzioni si interessi e faccia niente di concreto"

"E' necessario, indispensabile, che le istituzioni si interessino a questa terra. Nella camera mortuaria, dopo l'arrivo delle ultime 8 la scorsa notte, ci sono 12 bare, ammassate una sopra l'altra. E sono lo specchio del fenomeno immigrazione. A vederle sembra proprio che nessuno delle istituzioni si interessi e faccia niente". Lo ha detto don Carmelo Rizzo, parroco di Lampedusa, che soltanto in mattinata, prima di dire messa, ha appreso dell'arrivo, durante la notte, di altre 8 salme

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"Serve dare dignità a queste persone - ha aggiunto don Carmelo - . Non ce la possiamo prendere con il sindaco perché non è lui che può accelerare il trasferimento di queste povere persone. Lo stanzino è troppo piccolo e non ci sono altri posti dove collocare le bare. Si tratta di una stanza non refrigerata e c'è una puzza incredibile perché alcune salme sono in decomposizione.  Tante volte abbiamo segnalato, ma nessuno fa niente e qua ci si sente abbandonati a noi stessi". 

"Si parla, si parla, mentre si verificano tragedie su tragedie. Abbiamo bisogno di vicinanza concreta e non di parole. Serve che le istituzioni diano una mano d'aiuto al sindaco Mannino perchè così non si può veramente andare avanti". Lo aggiunto don Carmelo Rizzo, all'uscita della chiesa di San Gerlando di Lampedusa. 

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"La comunità di Lampedusa, sempre in prima linea nell'emergenza e sempre pronta ad accogliere i meno fortunati, rischia di sprofondare nell'indifferenza. E' terribile assistere a questi drammi, ma nessuno di noi - ha aggiunto don Carmelo Rizzo - può fare nulla. E ogni volta quando gira la notizia che ci sono sbarchi in corso, il sospiro di tutti è uno soltanto: speriamo non ci siano morti. E questo anche perché siamo tutti consapevoli che qui non ci sono le condizioni per dare dignità alle salme". Don Carmelo, assieme ad alcuni fedeli, in mattinata raggiungerà la camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana: "Lo faccio sempre, senza renderlo noto. Lo faccio per andare a dare una benedizione alle salme, non posso fare altro. Serve - ha concluso, ribadendo, - che le istituzioni si interessino di noi, di questa terra dove è sempre più complicato vivere e di queste persone che vivono drammi e tragedie".  

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