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Martedì, 23 Aprile 2024
Il provvedimento

Bancarotta fraudolenta, confisca definitiva di beni: valore stimato oltre 10 milioni di euro

L'imprenditore, operante nella grande distribuzione alimentare, nel frattempo è deceduto

Confisca definitiva dei beni riconducibili ad un noto imprenditore agrigentino, a capo di un gruppo d'imprese operanti nella grande distribuzione alimentare, nel frattempo deceduto. L'imprenditore era finito sotto processo per plurime condotte di bancarotta fraudolenta aggravata, con danno nei confronti dei creditori per svariati milioni di euro. 

Ad eseguire il provvedimento di confisca definitiva è stata la Guardia di finanza. 

Nel 2016, l’imprenditore era stato arrestato - dal nucleo di polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme gialle di Agrigento - nell’ambito dell’operazione denominata “Discount” coordinata dalla Procura della Repubblica della città dei Templi. All’esito del procedimento, la Corte di appello di Palermo ha disposto la confisca (divenuta definitiva) dei beni di proprietà delle società, riconducibili all’imprenditore, "ancora dotate di cospicua patrimonialità, costituita mediante provviste finanziarie apportate illecitamente dalle altre società poi decotte e dunque derivanti da condotte distrattive" - ricostruisce oggi la Guardia di finanza - .

"Per la realizzazione delle condotte delittuose l’imprenditore, servendosi, uti dominus, di schermi giuridici societari asserviti alle sue logiche criminose, si avvaleva - prosegue la ricostruzione delle Fiamem Gialle - di un meccanismo finanziario che prevedeva l’artificiosa erogazione di anticipazioni infruttifere, da parte dello stesso quale socio, nei confronti delle società avviate al fallimento, di cui diveniva così creditore, nonché dei successivi rimborsi delle anticipazioni, in tal modo generando flussi finanziari apparentemente legittimi, provenienti delle società destinate alla decozione, reimpiegati per operare consistenti investimenti immobiliari o per provvedere alle spese correnti di gestione".

La confisca, eseguita dai militari del nucleo di polizia Economico Finanziaria di Agrigento ha riguardato, in particolare, le quote societarie di tre società, due centri commerciali di ampia estensione e tre appartamenti di pregio ubicati nelle provincie di Agrigento, Caltanissetta e Palermo, per un valore stimato in oltre dieci milioni di euro.

Il contrasto ai reati fallimentari e l’aggressione dei più ingenti patrimoni accumulati con tali condotte illecite costituisce una priorità nella mission istituzionale della Guardia di finanza, a tutela delle regole del libero mercato, della leale concorrenza e della libertà imprenditoriale.

(Il nominativo del noto imprenditore viene omissato visto che è deceduto)

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