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Cronaca

"Manca la documentazione che provi il debito di 290mila euro", tribunale straccia maxi richiesta

Degli agrigentini erano stati "bersaglio" di un decreto ingiuntivo molto rilevante, ma, ha stabilito il giudice, mancano i dovuti certificati

Stop al pagamento di un maxi decreto ingiuntivo: il tribunale di Agrigento accoglie un giudizio di opposizione presentato da un agrigentino.
L'uomo, difeso dagli avvocati Pier Luigi Cappello e Giuseppe Accolla, era stato raggiunto da una richiesta di pagamento di oltre 290mila euro presentato da un istituto di credito.

Il tribunale, nel dettaglio, ha accolto il ricorso che era incentrato sul fatto che il provvedimento della banca non era corredato da documentazione tale da suffragare la rischiesta di pagamento perché non si certificavano i prelievi di volta in volta effettuati sul conto e che hanno determinato il saldo.

"Si tratta di una decisione - affermano i legali - che costituisce un importante precedente che servirà a contribuire al ripristino della legalità ed all’affermazione di un principio, sancito dall’art.644 c.p. e dalla legge 108/96 in maniera fin troppo chiara, che il ceto bancario, a lungo spalleggiato dai poteri politici, ha sempre cercato di disattendere attraverso interpretazioni fantasiose e fuorvianti, decisione che finalmente costituisce il giusto riconoscimento dell’attività dei sottoscritti che da tempo si battono , e continueranno a farlo, per la tutela degli interessi e dei diritti dei più deboli".

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