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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Esclusa dai contributi per un ritardo nella consegna dei plichi, ditta vince il ricorso al Tar

La società "Tenute racinesi" ha ottenuto il riesame della domanda che era stata ricevuta oltre i termini per un disguido

Una ditta agrigentina, la cui domanda per essere ammessa ad investimenti nelle aziende agricole, era stata esclusa per un disguido nella consegna dei plichi, viene riammessa dopo un ricorso al Tar.

La società "Tenute Racinesi", dopo l'esclusione da parte della Regione, chiedeva la riammissione della società in graduatoria, "dovendo essere il privato sollevato dal rischio di disfunzioni del servizio postale". In seguito, in accoglimento delle tesi contenute nella memoria, la domanda di sostegno veniva ritenuta ricevibile, ma veniva ritenuta per altro verso inammissibile "in quanto la documentazione comprovante la cantierabilità sarebbe stata presentata oltre il termine di novanta giorni dalla pubblicazione della graduatoria provvisoria".

Da qua la determinazione  del legale rappresentante della società di proporre un ricorso davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, per l'annullamento, previa sospensione, del provvedimento di esclusione della domanda della società ricorrente per mancata cantierabilità del progetto. In particolare gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno censurato il provvedimento impugnato sotto il profilo dell'eccesso di potere, atteso che "la documentazione di cantierabilità era comunque pervenuta prima della conclusione della procedura e, altresì, considerato che il ritardo nella trasmissione della documentazione era imputabile alla condotta della pubblica amministazione".

Si è costituito in giudizio l'assessorato regionale dell'Agricoltura, con il patrocinio dell'avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso e della richiesta cautelare.

I giudici della prima sezione del Tar Sicilia, ritenendo fondate le censure dei legali della società, hanno accolto la domanda cautelare imponendo alla Regione il riesame della domanda entro il termine di quaranta giorni.

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