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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Laterizi Akragas, Micciché: "Stop a tutti i cicli produttivi da cui derivano le emissioni"

Mentre ad inizio del prossimo mese si terrà la conferenza dei servizi decisoria per il rilascio dell'autorizzazione ambientale, il sindaco ha annunciato la chiusura

Per il prossimo 3 marzo è stata fissata la conferenza dei servizi decisoria per consentire alla Laterizi Akragas di ottenere l'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale. Oggi, però, la ditta Laterizi Akragas produzione srl – Industrie Laterizi -  ha comunicato che “a seguito del decreto di ispezione del 15 febbraio scorso e alle contestazioni in esso contenute, si è disposta la chiusura di tutti i cicli produttivi da cui derivano le emissioni convogliate e/o diffuse in atmosfera, per un periodo di circa 18 mesi, a partire dal primo marzo 2021 prossimo”. A darne notizia è il sindaco Franco Micciché che ha ottenuto la relazione del dirigente dell’Uos “attività produttive del territorio, Patrizia Scimecca, e dell’Uoc “Attività produttive centro” Daniele Parlascino dell’Arpa. 

Laterizi Akragas, Sodano: "Abbiamo dimostrato quanto sia importante vigilare"

“Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto – ha detto il sindaco Miccichè - . Subito dopo il mio insediamento mi sono accorto delle emissioni di questo stabilimento e nella mia duplice veste di medico responsabile della salute pubblica e di sindaco, non potevo lasciare la situazione com’era. Mi sono quindi recato presso l’Arpa di Agrigento a chiedere la documentazione relativa allo smaltimento dei fumi dello stabilimento di Laterizi di contrada Piano Gatta e ho contestualmente avviato un processo atto a verificare la situazione. Ora apprendo che questo impegno ha portato i risultati sperati. La popolazione e l’ambiente sono stati salvaguardati. Ora spero che la ditta possa adeguare i propri impianti alle attuali normative sull’inquinamento da fumo e possa continuare il suo ciclo produttivo senza nuocere a nessuno”.

L'incontro per ottenere l'autorizzazione integrata ambientale si doveva svolgere - e verosimilmente si svolgerà - con un "backstage" complesso: da un lato, come si può consultare sul sito della Regione dedicata ai pareri di questo tipo, la presenza dei nulla del Comune e degli altri Enti, e un recente intervento dei carabinieri.Il titolare dello stabilimento è infatti indagato per l'ipotesi di reato di inquinamento ambientale e violazione della normativa in materia di rifiuti. L'indagine, coordinata dai pm Cecilia Baravelli e Maria Barbara Grazia Cifalinò, scaturiva da un sopralluogo.

Inquinamento ambientale, dopo le proteste scattano le indaginirebbe interessarti: https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/ambiente-ispezioni-stabilimento-industriale-piano-gatta-indagato-titolare.html

Nel frattempo a guardare con preoccupazione ai fumi emessi dalla fabbrica, che hanno continuato a fare (brutta) mostra di sé ancora in questi giorni. Ma cosa dice la stessa azienda di quei fumi? Leggendo la documentazione allegata alla richiesta di rinnovo dell'autorizzazione, i tecnici della Laterizi Akragas dicono che "dal punto di vista delle emissioni in atmosfera, gli impatti potenziali dello stabilimento presentano effetti ambientali significativi per la componente polveri e carbonio organico totale dalla fornace, mentre impatti potenziali per flussi di microinquinanti e diossido di carbonio".

Fumi della Laterizi Akragas, interviene l'Arpa

Rispetto alle emissioni e soprattutto all'impatto di questi nei confronti della popolazione, i tecnici dicono che queste sussistono solo rispetto "alla sola presenza dei fumi" e che questi si possono semplicemente definire come "fenomeni di disturbo piuttosto che di inquinamento, posto che i fumi rispettano le concentrazioni limite per le emissioni in atmosfera". 

E così per l'azienda dovrà restare tutto, dato che "il ricorso a sistemi di filtrazione per la fornace, non previsti dalle Bat di settore in prima applicazione, come esaminato nella relazione Ippc risulta di elevato costo, o quantomeno a costi non sopportabili per l’attuale economia di gestione dello stabilimento".

L'azienda si limita quindi a dire che "verranno valutate tali interferenze coi recettori sensibili in relazione a possibili misure gestionali precauzionali, per le quali però andrà sempre verificata la fattibilità tecnica e la praticabilità economica, per la valutazione della sostenibilità economica della produzione nello stabilimento".

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