rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Valle dei Templi

Trovati ex-voto in terracotta e in bronzo, ossa combuste e una statuetta in pietra: il tempio D sostituì un edificio di culto

Di grande rilievo anche l'individuazione di strutture architettoniche a ridosso dell'area sacra che permettono di comprendere l'articolazione e la trasformazione del santuario in età tardo classica rispetto alle adiacenti mura di fortificazione

"I materiali ceramici rinvenuti confermano una frequentazione dell'area della Collina meridionale già all'indomani della fondazione  di Agrigento (580 a.C.). La straordinaria scoperta di elementi  architettonici documenta la presenza di un edificio sacro arcaico non ancora individuato: si tratta della  decorazione fittile del tetto di un tempio databile nella seconda metà del VI secolo a.C. Questo dato costituisce la prova che il Tempio D, costruito intorno alla metà del V secolo a.C., sostituì un precedente edificio di culto: alla fase arcaica del santuario dovrebbe risalire anche il muro occidentale, indagato per la prima volta, che costituiva il limite dell'area sacra. I numerosi ex-voto in terracotta e in bronzo, una eccezionale statuetta in pietra (un suonatore di strumento a corde), le ossa combuste e i resti di sacrifici portati alla luce confermano la destinazione sacra dell'area e forniscono preziose  informazioni sui riti che vi si svolgevano". Lo ha detto Gianfranco Adornato, professore di Archeologia e Storia dell'Arte Greca e Romana alla Scuola Normale di Pisa, che ha diretto l'equipe di ricerca che ha ampliato in questa tornata le aree di indagine all'interno del santuario del tempio D, detto di Hera o Giunone, sotto la supervisione di Maria Concetta Parello, funzionaria archeologa del Parco.

Scoperti numerosi reperti che fanno luce sulla fase arcaica del santuario urbano del Tempio D (o tempio di Hera Lacinia) nell Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi ad Agrigento. I ritrovamenti sono avvenuti durante la seconda campagna di scavi della Scuola Normale Superiore di Pisa nell'ambito della convenzione con il Parco Archeologico diretto da Roberto Sciarratta.

Gli scavi al tempio di Giunone aprono nuovi squarci narrativi e finiscono in cattedra

Lo scavo-scuola - mai così numerosa la partecipazione delle allieve e degli allievi- si è svolto dal 13 settembre all'8 ottobre e ha indagato due nuove aree e approfondito un settore già aperto lo scorso anno. ''Lo scavo presso uno degli edifici sacri più iconici della Grecità rappresenta per i nostri studenti un'esperienza didattica e formativa unica - dichiara Adornato - . Sono molto grato al direttore Sciarratta per il generoso supporto e la fattiva collaborazione nella crescita scientifica di giovani studiosi. Vorrei ricordare che il Parco e la Normale hanno finanziato nell'ambito di questo un assegno di ricerca per lo studio delle fonti antiquarie e archivistiche relative al tempio D: si tratta di un gesto esemplare che rafforza il dialogo, già stretto e fruttuoso, tra le nostre istituzioni''.

Di grande rilievo anche l'individuazione di strutture architettoniche a ridosso dell'area sacra che permettono di comprendere l'articolazione e la trasformazione del santuario in età tardo classica rispetto alle adiacenti mura di fortificazione. Dal settore si segnala l'eccezionale rinvenimento di un frammento in marmo di un avambraccio di una figura maschile o femminile, forse pertinente alla decorazione architettonica del tempio di età classica. "L'esperienza della Scuola Normale di Pisa alla Valle conferma la bontà degli indirizzi della politica culturale del Parco che crede fermamente nel fatto che la ricerca può crescere se alimentata dal confronto e dalla condivisione - afferma il direttore Roberto Sciarratta - . Quest'anno poi, le allieve e gli allievi della Scuola, sotto la preziosa guida di Gianfranco Adornato, non si sono risparmiati nel fornire informazioni ai tanti turisti che nella stagione appena trascorsa sono tornati ad affollare la Valle e si sono avvicinati con curiosità ed interesse allo scavo in corso. Anche questo è un bellissimo segnale di apertura e di attenzione nei confronti del sito e dei suoi estimatori. La presenza della Scuola Normale, insieme a quella di tutte le altre missioni che lavorano con  noi, costituisce una valida risorsa per la crescita e la divulgazione della ricerca nell'ottica dei principi dell'archeologia pubblica".

"Non possiamo che esprimere la più viva soddisfazione - così conclude Anna Magnetto, direttrice del laboratorio Saet - per gli importanti risultati raggiunti già in queste prime campagne al Tempio D, frutto di una sinergia molto proficua con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. Il nostro ringraziamento come laboratorio va anche al direttore della Scuola Normale, Luigi Ambrosio, che non manca di dimostrare attenzione e fornire sostegno ai
nostri progetti".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trovati ex-voto in terracotta e in bronzo, ossa combuste e una statuetta in pietra: il tempio D sostituì un edificio di culto

AgrigentoNotizie è in caricamento